“Terra in mano: radici e spiritualità”, da Laterza a Martina Franca, un viaggio nella conoscenza

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Un viaggio lungo cinque mesi, per scoprire la straordinaria rete di cultura e conoscenza che unisce murge e gravine dell’arco ionico occidentale.

“Terra in mano: radici e spiritualità” sarà la mappa che bambini e ragazzi useranno per orientarsi in questo percorso, segnato da una corposa serie di appuntamenti che toccherà i comuni e i musei civici coinvolti nell’iniziativa. Si tratta di una proposta progettuale che ha raccolto le sollecitazioni contenute nel più ampio progetto regionale “I Musei raccontano la Puglia”, presentato lo scorso luglio a Bari, e che opera in continuità con il programma “La Murgia e la Terra delle Gravine abbracciano Matera”.

I sindaci Gianfranco Lopane (Laterza), Vito Parisi (Ginosa) e Maria Rosaria Borracci (Palagianello) hanno firmato un protocollo di intesa insieme con monsignor Francesco Diego Semeraro, direttore del “MuBa – Museo della Basilica di San Martino” di Martina Franca e il professor Pasquale Castellaneta, dirigente dell’istituto comprensivo “Marconi – Michelangelo” di Laterza. La città delle maioliche, in qualità di comune capofila del progetto, ha in questo modo aggregato enti e istituzioni per costituire un hub culturale che governerà l’intera iniziativa: oltre quelli già citati, infatti, saranno coinvolti altri tre musei civici (il “MUMA – Museo della Maiolica” di Laterza, il “Museo del Territorio” di Palagianello e il “Palazzo della Cultura – Biblioteca & Museo Civico” di Ginosa). Le scuole coinvolte nel progetto, inoltre, saranno tutte quelle presenti sul territorio di riferimento.

“Terra in mano: radici e spiritualità” parte proprio dall’elemento materico per eccellenza: la terra scavata e decorata dai primi uomini per trasformarsi in casa; la terra coltivata dagli agricoltori per produrre cibo; la terra plasmata dalle mani dei vasai che diventa arte. Testimonianze da trasmettere a bambini e ragazzi destinatari diretti del progetto (da 0 a 13 anni), ma anche alle loro famiglie, utilizzando il patrimonio museale dei quattro comuni coinvolti.

Lo scopo di questa iniziativa è aumentare la percezione del patrimonio storico-artistico del territorio, fissandone il valore. Un “bene” da custodire e sostituire al falso mito della socialità mediata degli smartphone, che sottrae tempo alla meraviglia della scoperta.

Saranno 28 gli appuntamenti previsti tra laboratori manuali, didattici e visite guidate, un fitto calendario partito lo scorso 4 novembre a Martina Franca (con la prima visita al MuBa), che terminerà il 23 marzo a Marina di Ginosa (con un laboratorio sui decori tradizionali). Durante questo periodo, i fruitori avranno la possibilità di scoprire i segreti più antichi del territorio, con il laboratorio di preistoria e protostoria, cimentarsi nella decorazione con il laboratorio dedicato alla pittura su ceramica e pietra e quello su decori e motivi tradizionali, sperimentare l’arte figula con la lavorazione al tornio e visitare tutti i musei civici.

«Abbiamo creato una rete culturale – le parole del sindaco di Laterza Gianfranco Lopane – che ha collegato i musei del territorio con lo scopo di diffondere la conoscenza del patrimonio storico e museale. Questa sinergia è fondamentale per la promozione culturale e turistica dei luoghi interessati. Il MuMa grazie a questa iniziativa potrà raccontare una Puglia che vede le sue radici nell’antica arte della lavorazione della maiolica, sempre motivo di orgoglio per il comune laertino».

«Questo progetto – ha aggiunto Sabrina Sannelli, consigliere delegata al museo della maiolica – rappresenta una grande opportunità per il territorio, ma specialmente per bambini e famiglie che si avvicineranno ai musei attraverso le forme del saper fare. È necessario recuperare il valore dell’artigianalità e poter diffondere la cultura e la storia locali attraverso l’attività nei laboratori pratici».

«Il nostro museo rappresenta non solo un contenitore delle opere realizzate dagli artigiani figuli della grande tradizione laertina della lavorazione della maiolica (dal XV al XVIII sec.) – ha concluso Arcangelo Lapomarda, direttore del MuMa –, ma un aggregatore culturale importante. Con la creazione e l’allestimento di un laboratorio dedicato a un’area completamente destinata a bambini e ragazzi, gli si darà nuova energia vitale».

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