Braia: avviati tre progetti di ricerca sulla biodiversità ovicaprina

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Presentate oggi al Crea di Bella, le iniziative sono finanziate con 600 mila euro della Sottomisura 10.2 del Psr Basilicata 2014/2020 “Conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura

Presentati nella sede del Crea di Bella i tre progetti Accasata, Tga e Colautoc, con oggetto la valorizzazione della biodiversità ovicaprina, finanziati per complessivi 600 mila euro con la Sottomisura 10.2 del Psr Basilicata 2014/2020 “Conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura“.

“La Basilicata riassume in sé gran parte del patrimonio di biodiversità vegetale e animale del sud Italia, da preservare come espressione del territorio che la ha generata e suo patrimonio e come risorsa per i geni e i caratteri potenzialmente disponibili per affrontare, attraverso le razze autoctone, nuove condizioni ambientali, ma anche andare incontro alle richieste del mercato”.

Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia chiudendo a Bella i lavori del convegno di presentazione dei tre progetti.

“La Basilicata con circa 56.848 capi – prosegue l’Assessore Luca Braia – esprime il 17,4 % del patrimonio caprino del Sud Italia e il 14,6 % delle aziende caprine del Sud Italia. E, pertanto, importantissimo lavorare alla conservazione delle risorse genetiche autoctone caprine perché la ricerca possa approfondire le proprietà funzionali del latte, la salubrità dei prodotti, il rispetto dell’ambiente e la valorizzazione delle produzioni tipiche.

Il progetto riguarda la standardizzazione, stabilizzazione e valorizzazione dei tipi Genetici Autoctoni (TgaA) – Suini, Ovi-caprini ed Equini. Il progetto “Accasata” riguarda l’adattamento e conservazione delle risorse genetiche nella specie caprina in Basilicata (razze Garganica, Jonica, Derivata di Siria, Capra di Potenza) e infine il progetto “Colautoc” è relativo alla collezione di una banca del seme delle razze autoctone ovine e caprine a rischio di estinzione (gentile di Puglia, Leccese, Capra di Potenza, Garganica, Jonica, Rossa mediterranea) e nuove razze  (Altamurana e Trimeticcio di Segezia).

Il tema della conservazione, della salvaguardia e della valorizzazione della biodiversità vegetale ed animale in agricoltura, da noi più che altrove, assume un’importanza strategica fondamentale.

La Sottomisura 10.2 finanzia azioni mirate, volte a promuovere la raccolta, la caratterizzazione, l’utilizzazione e la conservazione delle risorse genetiche in agricoltura; a promuovere, nella comunità, lo scambio di informazioni in materia di raccolta, conservazione, caratterizzazione e utilizzazione delle risorse genetiche in agricoltura insieme a consistenti in attività di informazione, diffusione e consulenza.

Sono un totale di undici  – conclude Braia – i progetti finanziati per un importo complessivo di euro 2.198.991, presentati da Istituti di Ricerca pubblici e privati  con un coinvolgimento complessivo di 149 partner. L’obiettivo della politica agricola regionale è quello di realizzare la «Piattaforma Regionale della Biodiversità», uno strumento utilizzabile da tutti (mondo della ricerca, scuole, servizi pubblici, professionisti e loro associazioni), che sarà messo soprattutto a servizio del mondo agricolo lucano, destinatario finale della sottomisura 10.2, che ne potrà utilizzare i risultati per programmare le proprie attività”.

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