La Basilicata con i suoi sei “sigilli” al villaggio della Coldiretti a Roma

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Ci sono anche sei aziende lucane e 200 delegati giunti dalla Basilicata al Circo Massimo di Roma al Villaggio della Coldiretti dove vivere un giorno da contadini e scoprire i cibi, le piante e gli animali salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni riconosciuto e sostenuto dai “Sigilli” di Campagna Amica. Su 80mila metri quadrati di campagna si può passeggiare tra le aziende agricole ed i loro prodotti, salire sui trattori, sedersi a tavola con gli agrichef, montare in sella ad asini e cavalli, ammirare gli uccelli per imparare l’antica arte del falconiere, visitare la stalla con mucche, pecore, capre, maiali, conigli e galline, o entrare nella capanna dei pastori e nelle fattorie didattiche dove i bambini possono imparare a pigiare l’uva, a impastare il pane o a fare l’orto. Per l’occasione allestita per tutto il week end una vera e propria Arca di Noè dove scoprire i cibi, le piante e gli animali salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni riconosciuto e sostenuto dai “Sigilli” di Campagna Amica, ossia prodotti della biodiversità agricola italiana che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici ai quali si aggiunge la lista delle razze animali che gli imprenditori agricoli di Campagna Amica allevano con passione. Si tratta in totale di 311 prodotti e razze animali raccolti nel corso di un censimento, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica. In Basilicata si contano sei sigilli: la capra e lenticchia di Potenza, il miele lucano, la patata rossa di Terranova del Pollino e il peperone crusco. “Sono prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose – ha spiegato il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto – che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione dell’agricoltura”. Si tratta in totale di 311 prodotti e razze animali raccolti nel corso di un censimento, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica. Nel corso di questo primo studio sono risultati 369 “agricoltori custodi”, di cui il 25% sotto i 40 anni. Le aziende condotte da questi imprenditori per il 20% producono con il metodo biologico e il 5% è impegnato in attività di agricoltura sociale ai sensi della Legge 141/2015. Dei 311 prodotti della biodiversità censiti, il 90% sono presenti sui banchi di vendita diretta dei mercati di Campagna Amica, mentre il 10% può essere acquistato solo in punti vendita aziendali o durante eventi specifici. Il 16% sono frutti, il 44% è costituito da ortaggi, legumi e cereali, il 30% da derivati di razze animali che sono rappresentate da 55 razze diverse presenti nei registri e nei libri delle razze, il 3% da miele e prodotti spontanei ad alto valore ecosistemico, e infine trasformati di olivi e vitigni per un 7%. I “Sigilli” di Campagna Amica sono stati raccontati in un apposito atlante grazie ai contributi di accademici e studiosi, una ricerca di carattere sociologico con la presentazione di ricette e storie di agricoltori custodi, per comprendere l’importanza della conservazione di un patrimonio unico al mondo.

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