Murgia, UNESCO e Matera: il Parco promotore di un percorso condiviso e partecipato

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Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia è partner della Regione Puglia nell’ambito di un accordo, sottoscritto ad aprile, volto a sostenere e valorizzare i siti UNESCO della Puglia.

L’accordo prevede la costituzione di una gestione integrata, condivisa e in rete dei siti UNESCO del territorio (Castel del Monte ad Andria, Alberobello, il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo e Matera) che coinvolge le amministrazioni di Alberobello, Andria e Monte Sant’Angelo, il Polo Museale della Puglia (che, tra gli altri, annovera il sito di Castel del Monte), il Parco Nazionale del Gargano e il Parco Nazionale dell’Alta Murgia che, ieri, si è fatto promotore di un incontro, aperto anche ai rappresentati dei Comuni di Ginosa e Laterza per il Parco Terra delle Gravine, volto a «discutere – come ha affermato il direttore Domenico Nicoletti – i processi partecipati che possano portare il Parco Nazionale dell’Alta Murgia e i Comuni che rientrano nel progetto “La Murgia abbraccia Matera” ad ottenere una certificazione UNESCO. Abbiamo voluto avviare un dialogo tra istituzioni per cercare di creare un contesto culturale solido, tale da innescare i processi che portino le persone, i cittadini, ad essere orgogliosi del proprio territorio. Vogliamo costruire la fiducia, creare un contesto fertile, una comunità forte e uno spirito di partecipazione in chi questo territorio lo vive».

Diverse le opportunità che si presentano per ottenere una certificazione UNESCO, illustrate da Luca Dalla Libera (esperto in materia individuato dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia): dalla possibilità di entrare a far parte del Patrimonio Mondiale o nella Rete Globale dei Geoparchi, fino alla richiesta della certificazione MaB (il programma “Man and Biosphere” per valorizzare i rapporti tra uomo, territorio e ambiente).

All’incontro hanno attivamente partecipato tutti gli attori invitati: la dott.ssa Elena Saponaro (direttrice di Castel del Monte), l’ing. Pasquale Pennini (in rappresentanza della dott.ssa Silvia Pellegrini del Dipartimento Turismo della Regione Puglia), Giovanni Buonamassa (dirigente del Settore sviluppo e Governo del Territorio del Comune di Altamura), Vito Parisi (Sindaco di Ginosa), Domenica Maria Stano (assessore al Marketing Territoriale del Comune di Laterza), Alessio Valente (Sindaco di Gravina in Puglia), Fabrizio Baldassarre e Giuseppe Caponio (rispettivamente sindaco e assessore del Comune di Santeramo in Colle).

L’obiettivo dell’incontro era quello di trovare un fil-rouge che possa indirizzare gli Enti a prendere una decisione condivisa per ottenere una certificazione che rappresenti nuova linfa per il territorio e il dibattito che si è sviluppato si è rivelato molto partecipato e ricco di spunti: il nostro territorio rappresenta un unicum nel suo genere, ha evidenziato la dott.ssa Saponaro, ricco di storia dell’economia e della socialità. «Potremmo fare cose di grande spessore», ha affermato. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in questo contesto, «deve avere una capacità propulsiva», ha aggiunto Baldassarre, membro anche del Consiglio Direttivo del PNAM; mentre per Parisi il ruolo delle istituzioni deve essere quello di «trasferire queste emozioni ai cittadini con incontri mirati sul territorio». Un territorio molto ampio (che coinvolge tre Comuni e due Parchi Nazionali), ha detto Stano, «ricco di aspetti in comune» poiché i Comuni di Ginosa e Laterza insistono nel Parco Terra delle Gravine, un altro aspetto della Murgia che può contare su unicità paesaggistiche, geologiche, culturali ed economiche.

Insomma, si comincia a lavorare, a discutere con il territorio e per il territorio, in un processo volto a «creare fiducia per disseminare un modello culturale capace di tenere insieme la comunità», ha concluso il direttore Nicoletti annunciando un prossimo incontro previsto per il 18 ottobre, a Santeramo in Colle, al quale parteciperà anche l’arch. Pietro Laureano, esperto UNESCO e membro del Comitato Scientifico Matera 2019.

Si tratta indubbiamente di una strada “nuova” da percorrere che richiederà impegno e lavoro condiviso. Ma il risultato potrà essere un ulteriore importante riconoscimento per il nostro territorio – in senso allargato ed inclusivo – che garantisce valore aggiunto per tutti, soprattutto per i cittadini.

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