LETTERA APERTA AL SINDACO DE RUGGIERI

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Caro Sindaco,
sono passati due mesi dal 31 luglio e nulla si è mosso.
Farò come il ministro Lezzi, pur senza averne spessore politico e gradevolezza estetica.
Sarò qui ad informare il popolo sovrano che lo è, per moltissimi, solo quando è chiamato a votare, molto meno quando deve essere informato ed aggiornato.
Il bando per la ricerca e l’innovazione, da ubicare nell’ Hub di San Rocco, è scaduto il 31 luglio e secondo il crono programma, che mi hai comunicato il giorno della mia defenestrazione, la Commissione avrebbe dovuto concludere i lavori, per individuare le aziende da insediare, entro il 30 settembre.
Ad oggi la commissione non è stata neanche nominata, facendo slittare i tempi, per l’ attivazione dell’ Hub di San Rocco, a “Dio sa quando”.
Come spessissimo ripetevi durante gli incontri pubblici e privati, questo progetto era il vestito economico per reggere la profonda flessione che la Città potrebbe subire nel post 2019, l’alternativa alla “baldoria ludica” che si concluderà con i fuochi di artificio del 31 dicembre 2019 e che lascerà la notte più buia di prima.
Ci abbiamo creduto, insieme, sulla visione di progetto che avrebbe potuto cambiare l’economia di territorio sovra regionale con Matera al centro.
Ci ripetevi spesso, anche in pubblico, che, durante l’incontro con il Presidente Mattarella, hai manifestato la tua stanchezza di “contare i giovani che vanno via da questa città” e per Te il progetto dell’ Hub di San Rocco era il futuro credibile, l’economia da innescare, la vera e concreta eredità del dopo 2019, per ridurre l’impatto negativo conseguente alla chiusura delle attività a causa della fisiologica riduzione della presenza di turisti.
Spero che oggi almeno Tu non ti sia fatto ubriacare dall’ elenco degli eventi che si consumeranno nel 2019, anche per la non trascurabile riflessione che i 48 milioni di euro, che gestisce la Fondazione Matera Basilicata 2019, saranno stati spesi e, quindi, non più disponibili dal 1 gennaio 2020.
Saranno fuochi di artificio che si vedranno nel mondo, ma sicuramente il mondo non vedrà il buio che calerà dopo l’ultimo colpo.
Allora saremo soli con noi stessi, con le immagini che rivedremo in un’angoscia nostalgica che ci farà rimbalzare nelle orecchie le parole di novelle Cassandre che oggi ripetono, in verità molto sporadicamente: quale strategia per il “dopo 2019”?
Qualcuno, metaforicamente, propone di cambiare il calendario gregoriano, solo per Matera, per rinominare tutti i giorni successivi al 31 dicembre 2019 con un unico giorno “ 3 luglio”. I materani sanno!
Il tempo, nell’era del digitale e della globalizzazione, è una variabile fondamentale per le scelte delle imprese che si muovono nei mercati internazionali.
Il successo del bando di San Rocco: 13 domande pervenute, oltre alle presenze a Matera del Consiglio Nazionale delle Ricerche, delle imprese e istituzioni impegnate nel 5G (Tim, Fastweb, Huawei) e nella fibra da 1Gpbs (Open Fiber, Enel, Cassa Depositi e Prestiti), delle Università di Basilicata, Napoli, Bari, Lecce, Pavia e Sapienza di Roma, della George Brown University di Toronto e di Campania New Steel (unico incubatore certificato nel meridione).
Questo successo si potrebbe trasformare in un fiasco totale se i tempi di reazione non saranno all’altezza delle attese legittime delle imprese e dei tempi contingentati richiesti dalla globalizzazione dei mercati.
Matera non è il centro dell’ Universo per cui ogni ritardo, nei programmi, spegnerà i fari su di noi e li accenderà su altri siti molto più reattivi e lungimiranti, prontissimi a cogliere queste opportunità, dopo il nostro fallimento.
Matera sarà ancora, per un anno e qualche mese, la città capitale della cultura per l’elenco degli eventi, ma tra poco non sarà più attrattiva per le imprese hi-tech che hanno deciso di investire in questo buco di mondo (in termini di competitività tecnologica) solo ed esclusivamente per il brand 2019; ma se il brand termina la sua fase attrattiva, le aziende cercheranno nuove destinazioni, lasciandoci tutti come il “3 di luglio”.
Siamo circondati, quante volte ci siamo confrontati, da progetti regionali, in tema di ricerca ed innovazione, sistematicamente riproposti negli ultimi 18 anni, con cospicui fondi comunitari spesi e con risultati nulli, visto che la Basilicata è la regione che percentualmente ha il più alto tasso di emigrazione intellettuale giovanile italiano.
Più di qualcosa non ha funzionato, a livello di fondi comunitari gestiti dalla regione, forse per l’assillante e mortificante assistenza clientelare mascherata sotto progetti di sviluppo inconcludenti e fumosi; oggi si ripropone lo stesso cliquet, con risultati tutti da scoprire. Ma se i 18 anni pregressi ci hanno insegnato qualcosa, c’è poco da essere fiduciosi.
Caro Sindaco, se ora il Tuo progetto è quello di far morire di inedia l’ Hub di San Rocco e di spegnere lentamente la fiamma della speranza di un futuro diverso per i cervelli in fuga, se questo progetto infastidisce alcuni concorrenti, in vista della prossima campagna elettorale regionale, come si desume dalle operazioni di facciata da cui siamo investiti negli ultimi giorni e che cresceranno sino al voto, allora Ti prego di comunicarlo alla Città ed ai diretti interessati; faremmo miglior figura.
Se invece vuoi salvare il progetto, non hai che da dare disposizioni perché assessori e dirigenti si attivino per quel pochissimo che devono fare.
Chiudo con una frase che ci hai ripetuto spesso e che mi esaltava quando la ascoltavo dal mio Sindaco: “chi fa politica deve coniugare i verbi al futuro”.
Ora, da semplice cittadino, spero che il verbo non sia “pentirsi”, coniugato al futuro.
Sarebbe la fine di ogni speranza di riscatto, per questa e per le prossime generazioni!

ENZO ACITO

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