Summa,Cgil Basilicata: “Riforma sanitaria Si continua a difendere l’indifendibile”

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“Si continua a difendere l’indifendibile. L’assessore regionale alla Sanità, nonché attuale vice Presidente della Regione Basilicata Flavia Franconi, di fronte allo sconquasso che sta attraversando la sanità lucana sostiene il successo  del riordino approvato con la L.R . 2 del 2017, ancorandolo alla mancata chiusura degli ospedali periferici.” 

E’ quanto dichiara  il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa sulla riforma sanitaria regionale

“Ci si appiglia ad argomentazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà. Tra migrazione sanitaria in aumento, liste di attesa ipertrofiche e disservizi quotidianamente registrati proprio nei piccoli presìdi ospedalieri, come si fa a sostenere con tali argomentazioni una pseudo riorganizzazione,  frutto solo di un escamotage giuridico nel malcelato tentativo di aggirare vincoli contabili, circostanza peraltro implicitamente confermata dalle dichiarazioni dell’assessore Franconi.

Definire “riforma” un piano che ha soltanto modificato la titolarità giuridica dei vari presìdi ospedalieri e distrettuali appare davvero pleonastico. La riforma del sistema sanitario richiede una previa analitica ricognizione dei bisogni di salute della popolazione e una conseguente azione progettuale sostenuta da una visione che guardi in via esclusiva alla salvaguardia del diritto di salute dei cittadini lucani e non certo a disegnare assetti e organigrammi aderenti al sistema di potere. Tutto questo è mancato nel piano di riordino e gli effetti  sono sotto gli occhi di tutti. 

Il diritto alla salute è un bene primario non degradabile e non condizionabile da logiche meramente ragionieristiche come è stato fatto nella nostra regione.

 Invece di continuare con inutili e ridondanti  proclami a sponsorizzare una riforma inesistente, si forniscano i dati di confronto sulle prestazioni erogate ante e post riordino e ci si ripieghi a riprogrammare la sanità lucana avendo quale unica  priorità  quella di garantire una sanità pubblica e universale.”

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