“Dichiaro Guerra al tempo” del Teatro Vascello al Parco Archeologico di Rudiae (Le)

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Nel Parco Archeologico di Rudiae, a pochi chilometri dal centro di Lecce, il Teatro del Vascello mette in scena lo spettacolo tratto dai sonetti di William Shakespeare con Manuela Kustermann e Melania Giglio. L’appuntamento rientra nel progetto Taotor di Astràgali Teatro, in collaborazione con il Comune di Lecce.

Prosegue la stagione estiva di Taotor, articolato progetto triennale finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’Avviso pubblico per lo Spettacolo e le Attività culturali FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia, promosso da Astràgali Teatro in collaborazione con Ar.Va, Theutra e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e con i comuni di Lecce, San Cesario, Castro e Vernole. Taotor rientra nelle iniziative dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018. Martedì 24 luglio (ore 21 – ingresso gratuito – posti limitati e prenotazione obbligatoria 0832306194 – 3892105991), in collaborazione con il Comune di Lecce, il Parco Archeologico di Rudiae ospiterà “Dichiaro Guerra al tempo“, da I Sonetti di William Shakespeare, del Teatro Vascello per la regia di Daniele Salvo con Manuela Kustermann e Melania Giglio con musiche di Pink Floyd, David Bowie, Queen, Rolling Stones, Joni Mitchell Peter Gabriel, Cat Stevens eseguite dal vivo da Melania Giglio, video proiezioni di Paride Donatelli, luci di Valerio Geroldi e costumi di Daniele Gelsi. Nelle prossime settimane Rudiae accoglierà anche la produzione inedita Il Sogno di Quinto Ennio di Astràgali Teatro per la regia di Fabio Tolledi (giovedì 9 agosto – ore 19), l’Eneide della compagnia Diaghilev (venerdì 10 agosto – ore 19) e Metamorfosi – Donne che resistono alla violenza degli dei di Astràgali (venerdì 17 agosto – ore 19).

 

In “Dichiaro Guerra al tempo” due donne giacciono sprofondate negli abissi del tempo. Una in epoca elisabettiana, l’altra in epoca moderna. Abitano la stessa stanza. Non si vedono, non si parlano direttamente, ma sicuramente si percepiscono. La stanza è la stanza della memoria. Ovunque, manoscritti, versi, perpetue parole, spartiti musicali. I versi appartengono a William Shakespeare. Nella stanza dell’immaginario del grande poeta ci si può anche smarrire. Là ci sono pochi oggetti, lo spazio è denso, percorso da sussurri e voci dimenticate, memorie di antiche interpretazioni, ombre in transito e riflessi di luce abbaglianti. Il poeta è testimone instancabile di un mondo che non c’è più, una realtà costruita con dedizione, fede, potenza espressiva, serietà, competenza e valori indiscutibili. Il poeta frequenta il futuro nella vita di ogni giorno, si batte per la verità, cade in deliquio, trema, sviene per un istante e in quell’istante elabora universi, sogna l’infinito e tenta di decifrarne la grammatica. Così è la scrittura di Shakespeare, scrittura “vivente”, tracciata nell’inconscio dei suoi interpreti. Così è la sua Poesia. Questo viaggiatore dell’illusione e del sogno parla una lingua di cristallo, si misura con ogni possibile realtà, ogni forma di tradimento e, come dal fondo di un pozzo, si affanna a parlare a tutti gli uomini ancora “vivi”, tramite versi che ci parlano delle paure di un vecchio, degli incubi notturni di un Re lasciato solo dalle figlie, delle notti d’amore di una Regina, degli affanni di un giovane principe, dei pensieri di un grande condottiero… La stanza che ospita quest’uomo ha grandi pareti di fumo che soffrono dell’instabilità propria dei sogni e quindi mutano continuamente. Proprio perché è “strumento divino”, proprio perché dialoga con gli angeli, il Poeta non deve solo divertirci (di-vertere = distrarre da), ma ha la possibilità di aiutarci a ritrovare la nostra grazia perduta, la nostra innocenza, a lungo vagheggiata e rimpianta, cancellata inesorabilmente dal cinismo e dalla superficialità della nostra vita quotidiana. Così le due donne iniziano un dialogo senza fine, dove, da due diverse dimensioni, si interrogano ancora e ancora sulla vera natura dell’amore. Sul confine tra amore e amicizia. In che cosa differiscono l’amore passionale e quello ideale? Quando possiamo parlare di affinità elettive?Shakespeare nei suoi sonetti indaga tutti i possibili aspetti dell’amore. E l’amore stesso diviene così lo strumento d’eccellenza per conoscere se stessi, l’altro, il mondo, la poesia, la bellezza e la caducità. Una conversazione infinita, dove il gioco dei sentimenti è vissuto fino in fondo e porta le due donne ad osservare con dolcissima compassione la fatale caducità del nostro tempo terreno. Perché è proprio il Tempo, con il suo inganno, il suo orrore, il suo splendore, a rappresentare il vero grande tema dei Sonetti di Shakespeare. Amore e Tempo. Entrambi caduchi. Entrambi infiniti. E noi sempre in guerra. Con entrambi.

 

Nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce – nell’ambito di Alchimie – prosegue invece il laboratorio di teatro/danza della compagnia statunitense SBB diretta dalla danzatrice e coreografa Stefanie Batten Bland che giovedì 26 luglio (ore 21 – ingresso libero) metterà in scena, in anteprima regionale dopo la partecipazione al Festival di Spoleto, “Bienvenue 欢迎 Welcome Bienvenido أهل بك“. Lo spettacolo interdisciplinare, commissionato da La MaMa Theater di New York, è il nuovo progetto della Compagnia SBB, una collaborazione tra la coreografa Stefanie Batten Bland, l’artista visivo Benjamin Heller e il compositore Paul Damian Hogan. In scena Raphael Cyril Kaney, Jennifer Dayana Payan, Latra Ann Wilson, Emeri Liza Fetzer, Paul Thomas Morland. Il progetto investiga sulla nostra volontà di abbracciare e condividere lo spazio con gli altri, in particolare con le tante etnie che emigrano nei diversi paesi. Prende in considerazione i cambiamenti derivanti da ogni nuova inclusione, affrontando gli attuali accadimenti a livello globale e locale in questo periodo in cui la tendenza è quella di far prevalere l’identità dei confini. Concentrato sulla riconciliazione, lo spettacolo tende a sottolineare che tutti sono arrivati da un “altrove” in circostanze diverse, ma che tutti ora fanno parte dello stesso paese, nel caso specifico degli Stati Uniti. Indaga sugli atteggiamenti paranoici, sul terrore e il senso di competizione che influenzano i cittadini nel proibire l’accesso agli Stati Uniti partendo dai confini fino ad arrivare ai distretti scolastici di quartiere. In contrasto con l’attuale clima politico in cui i muri sono diventati sinonimo di barriere che separano persone e luoghi, lo spettacolo considera i graffiti delle città come tele collettive che esprimono il passato e il presente delle persone di una stessa comunità. Il murales di un sobborgo universitario nel Lower East side di New York, creato dai disegni di bambini che raccontavano le storie delle loro famiglie e le loro fantasie, è parte integrante della performance coreutica. La SBB è una compagnia di teatro/danza interdisciplinare che esegue opere originali della direttrice artistica e fondatrice Stefanie Batten Bland. Con sede a New York dal 2011, la compagnia è stata fondata in Francia nel 2008, dove ha catturato rapidamente l’attenzione di critica, addetti ai lavori, danzatori, coreografi e pubblico, conquistando numerosi premi. Il contenuto emotivo del lavoro della Compagnia è direttamente accessibile; il suo potente messaggio emotivo, sociale e filosofico è viscerale. Le loro installazioni di danza site specific combinano movimento, arte visiva e musica, e sono progettate per migliorare il luogo e le persone all’interno. Le installazioni di danza delle Compagnie FFS possono essere vissute coinvolgendo vari sensi.

La compagnia Astràgali Teatro, diretta dall’attore e regista Fabio Tolledi, vicepresidente della rete mondiale dell’International Theatre Institute – Unesco, nasce nel 1981 a Lecce per fare teatro, per formare attori, per dare vita ad uno spazio di circolazione dei discorsi e delle pratiche, per elaborare progettualità, per tessere trame e relazioni. Riconosciuta dal 1985 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come compagnia teatrale d’innovazione, dal 2012 è sede del Centro Italiano dell’International Theatre Institute dell’Unesco ed è membro della Anna Lindh Euro-Mediterranean Foundation for the Dialogue between Cultures. Ha realizzato progetti artistici, spettacoli, attività in circa 30 paesi in tutto il mondo.

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