Confesercenti: il franchising continua a crescere anche in Basilicata

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Il franchising continua a crescere anche in Basilicata dove comunque i negozi in affiliazione commerciale rappresentano una “nicchia di mercato”. E’ quanto si rileva dal Report dell’Osservatorio Federfranchising Confesercenti, diffuso in occasione dell’Assemblea Annuale 2018.

In dettaglio, la situazione del comparto in Basilicata: sono circa 800 (il 60% in provincia di Potenza e il 40% nel Materano) gli esercizi commerciali avviati in Basilicata con la formula del “franchising”, di cui il 65% del settore “noFood”, una percentuale che è superiore alla media nazionale. Tra gli altri dati dell’indagine, la distribuzione merceologica delle attività di esercizi commerciali avviati con il franchising nella regione vede al primo posto l’abbigliamento con il 16,7% delle attività, seguito da erboristeria e cosmetica (9), abbigliamento donna (8,3%), l’informatica-elettronica-sistemi di sicurezza (6,9%), servizi immobiliari (5,6%), auto e moto (4,9%), servizi finanziari (4,9%) e viaggi-turismo (4,9%). Inoltre, le donne si avvicinano sempre più al franchising: la presenza femminile è del 23% tra i franchisor e del 38% tra i franchisee, secondo le rilevazioni Confesercenti, con particolare penetrazione nel settore moda-calzature-accessori abbigliamento.

A fronte delle tante insegne che già operano – si sottolinea nella nota – vi è un buon 35% circa di franchisor interessato ad affacciarsi a questa opportunità di mercato, ma che ha segnalato un fabbisogno importante di servizi di cui abbisogna per poter intraprendere con successo l’avventura. La questione – sottolinea Giorgio Lamorgese, presidente Confesercenti Potenza –  va affrontata in maniera decisa in quanto si stanno perdendo opportunità importanti di crescita dei fatturati di imprese italiane attraverso l’export che in una fase ancora piatta dei consumi nazionali possono costituire ossigeno vitale. In questo senso è necessario definire un piano strategico di supporto ad un gruppo di franchisor interessati ai mercati esteri, con un brand consolidato, con potenzialità e caratteristiche adeguate che veda insieme istituzioni dedicate, pool di banche ed esperti così da definire misure di accompagnamento in linea con quanto sopra riportato capaci di progettare un percorso qualitativo vincente. E – aggiunge – il dinamismo del franchising è legato, in buona parte, anche all’appeal che ancora esercita.

Secondo un sondaggio condotto da Federfranchising  Confesercenticon SWG, tre italiani su dieci coltivano il sogno di aprire un’attività in franchising, per essere finalmente “padroni di sé stessi” e per provare una esperienza lavorativa ‘diversa’. Ma il desiderio di imprenditorialità si infrange, fin troppo spesso, con la scarsa informazione che ancora circonda il mondo dell’affiliazione commerciale. Tra gli italiani che vorrebbero aprire un’impresa in franchising, il 25% vorrebbe farlo investendo direttamente i suoi risparmi, mentre il 68% tramite la richiesta di un finanziamento. Tra le diverse tipologie, l’attività commerciale è ancora quella più gettonata: l’apertura di un negozio di vicinato è il progetto di più di un aspirante franchisee su due (53%). Il 28% degli intervistati, invece, si orienta su attività legate al food, come ristoranti, birrerie, bar, paninoteche ed altro, mentre il 19% vorrebbe invece fare impresa nel mondo dei servizi. A spingere i nostri concittadini verso il franchising è soprattutto la voglia di lavorare da autonomi, senza dipendere da nessuno, motivazione scelta dal 42% degli intervistati. Ma è forte pure il desiderio di fare un nuovo tipo di esperienza di lavoro, come indica il 39% del campione. E c’è anche un 13% che dice di aver valutato di entrare nel franchising perché è alla ricerca di un’occupazione: una conferma indiretta dell’accessibilità della formula, che facilita la creazione di un’attività anche per chi parte da zero. Solo il 25% di chi vorrebbe reinventarsi nel ruolo di franchisee, infatti, ha già avuto un’esperienza imprenditoriale in passato. Una situazione che ha come contrappeso una scarsa conoscenza dei meccanismi e delle modalità dell’affiliazione: il 50% di chi sogna di aprirsi un’attività in franchising ammette infatti di sapere poco o nulla di questo mondo.

“Come dimostra puntualmente, il franchising è il settore di commercio e servizi che ha le maggiori chance di crescita”, spiega la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. “Uno sviluppo che, per forza di cose, avrà sempre più a che vedere con le moderne tecnologie: web, cloud, ma anche big data e automazione. E che il franchising, per definizione fatto di reti, è naturalmente strutturato per recepire. Il che non vuol dire che il processo di innovazione sia scontato: l’affiliazione commerciale riunisce imprese molto diverse tra loro per tipologia e dimensioni, e l’impegno di Confesercenti è quello di trovare le soluzioni giuste per ciascuna, trovando la giusta prospettiva di crescita nell’ambito degli investimenti ‘liberati’ dal piano Imprese 4.0”.

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