Gentile (Confartigianato) su voucher digitalizzazione delle pmi

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Un invito parte da Confartigianato ai titolari di pmi lucane ad utilizzare l’opportunità dei voucher digitalizzazione delle pmi, i contributi per l’innovazione digitale e l’ammodernamento tecnologico che il Ministero dello Sviluppo economico mette a disposizione di artigiani e piccole imprese italiane. Una misura di sostegno e incentivo che prevede una dotazione di 100 milioni di euro, per coprire fino al 50% degli investimenti fatti in azienda.

 “Si tratta di un contributo a fondo perduto, erogato sotto forma di voucher alle imprese – spiega Rosa Gentile, dirigente nazionale di Confartigianato Imprese – E’ un contributo che viene erogato sulla base di un progetto, che le imprese devono presentare prenotando questo strumento, il voucher, direttamente sul sito del Ministero dello Sviluppo economico. Si prevede, inoltre, un’intensità di un massimo del 50% di quanto investito dalle imprese per le spese ritenute ammissibili”. Il termine della presentazione delle domande di finanziamento è cominciato il 15 gennaio scorso in via preliminare, ed è fissato dal 30 gennaio al 9 febbraio in via definitiva. Una possibilità che permetterà alle imprese di preparare al meglio la domanda e di finalizzarla in un secondo momento. Ogni impresa potrà presentare una sola domanda e dovrà indicare il luogo dove verrà implementato il progetto di digitalizzazione e ammodernamento tecnologico dell’azienda, che comprende l’acquisto di software, hardware e servizi per lo sviluppo tecnologico e la trasformazione digitale dei processi produttivi e degli strumenti dell’azienda“Sicuramente è una grande opportunità per la programmazione, gli investimenti e lo sviluppo digitale delle imprese, la loro dotazione tecnologica, l’efficienza e l’organizzazione del lavoro, oltre che per lo sviluppo delle attività web,, compreso l’e-commerce. Quindi possiamo facilmente riconoscere in questi tutti gli elementi chiave su cui si discute in questi tempi. I benefici saranno immediati e diretti per le imprese che presenteranno la domanda, ma anche per tutti i fornitori del nostro territorio che avranno sicuramente l’opportunità per vendere prodotti, servizi e consulenza”. Secondo uno studio di Confartigianato poco meno della metà (44,9%) delle imprese con almeno 10 addetti ha adottato tecnologie relative alla sicurezza informatica, il 27,9% delle imprese ha investito per gli acquisti in beni e servizi legati a applicazioni web o app, il 18,4% per i social media, il 16,1% per il cloud computing, l’11,4% per le vendite online e il 9,9% nell’area internet delle cose. Più selettivi gli investimenti in tecnologie relative ai big data (4,9%), robotica (3,5%), stampa 3D(2,7%) e realtà aumentata e realtà virtuale (1,3%). Tra i fattori di impulso alla digitalizzazione le imprese pongono al primo posto le agevolazioni, finanziamenti e incentivi fiscali, indicato dal 45,8% degli intervistati. A tal proposito si conferma la bontà della politica fiscale centrata su super ed iper ammortamento che – sottolinea Gentile – anche grazie all’azione di Confartigianato – ha ricevuto un rifinanziamento nella Legge di Bilancio 2018. Complessivamente nel triennio 2018-2020 per la maggiorazione degli ammortamenti le ultime tre manovre di bilancio hanno stanziato cumulativamente 10.417 milioni di euro, pari a 3.472 milioni di euro all’anno di riduzione della pressione fiscale sulle imprese che investonoIl secondo fattore di sviluppo indicato dalle imprese riguarda infrastrutture e le connessioni in banda ultra larga (indicato dal 33,4%). Su questo fronte preoccupa il gap di banda larga ultra veloce, tecnologia che in Italia copre il 15,2% delle imprese, meno della metà del 31,7% delle imprese dell’Unione europea. Tra gli altri fattori seguono la strategia aziendale di digitalizzazione (indicato dal 16,6% delle imprese), l’inserimento o sviluppo di nuove competenze digitali (12,6%), una maggiore capacità della Pubblica Amministrazione di promuovere iniziative digitali (10,6%) e la capacità delle imprese di fare rete (8,4%). “ L’artigianato – aggiunge Gentile – è il ‘cuore’ della tradizione manifatturiera italiana ma è anche motore di innovazione tecnologica. La produzione manifatturiera artigiana interpreta in modo originale l’abbinamento di materiali e tecnologie, con lavorazioni a regola d’arte che garantiscono un prodotto ben fatto e di elevata qualità, grazie al talento delle risorse umane presenti nelle imprese artigiane, alla trasmissione delle conoscenze resa possibile da processi formativi on the job e dal passaggio generazionale nelle imprese familiari; tali caratteri sono associati ad un crescente utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

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