IDV: NON ABBASSARE LA GUARDIA CONTRO FENOMENO DISPERSIONE SCOLASTICA

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L’operazione oggi dei Carabinieri è un ulteriore segnale per le istituzioni scolastiche, le famiglie, le associazioni di volontariato a non abbassare la guardia  per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. Ad affermarlo è la segretaria di Potenza di Italia dei Valori Patrizia Gerardi che aggiunge: estendendo l’analisi oltre l’obbligo scolastico registriamo che da noi un ragazzo su dieci, con età compresa tra i 18 e i 24 anni (10,3%), ha abbandonato gli studi fermandosi alla licenza media, pur essendo il nostro un dato inferiore alla media nazionale (14,7%). Anche se la Basilicata dunque viene considerata tra le “virtuose” nel Sud, al sesto posto della classifica (su otto fasce che raggruppano le regioni italiane) di Save the Children sulla povertà educativa, accompagnare ogni bimbo-bimba in aula scolastica, come sostenere oltre l’obbligo scolastico i ragazzi perché acquisiscano competenze professionali per il proprio futuro lavorativo,  è soprattutto una battaglia di civiltà da condurre con ogni strumento. Non vanno ulteriormente sottovalutati gli altri indicatori relativi alla povertà educativa così come espressi dall’associazione di tutela dell’infanzia: in Basilicata è scarsa l’offerta di servizi all’infanzia (con una percentuale del 7%, minore della media nazionale che si attesta al 13%) e seriamente insufficiente l’offerta di mense scolastiche (disponibili solo per il 51% degli alunni in Basilicata, contro la media nazionale del 52%). La regione, però, risulta la prima in Italia per scuole che offrono il tempo pieno (non presente in Basilicata nel 49% delle primarie e nel 41% delle secondarie di primo grado, dato che a livello nazionale si alza rispettivamente al 68% e 80%). La metà degli studenti in Basilicata (51%) frequenta scuole dotate di infrastrutture insufficienti a garantire l’approfondimento. Ne risentono per primi i risultati ottenuti dai ragazzi: quasi il 21% dei quindicenni non raggiunge la soglia minima di competenze in lettura e il 31% in matematica (sono rispettivamente il 20% e il 25% a livello nazionale), con un tasso di dispersione scolastica del 12% (che però è minore della media italiana del 15% ), che si avvicina alla soglia massima del 10% fissata dall’Unione Europea nel 2020, ma ancora lontano dall’obiettivo del 5% per il 2030″. Ancora, in Basilicata solo il 7% dei bambini tra gli 0 e i 2 anni  riesce ad andare al nido o usufruisce di servizi integrativi, ma è la regione con il maggior numero di scuole ad offrire l’opportunità del tempo pieno, la metà delle classi (51%) alle primarie. Quasi la metà degli alunni (49%) non ha a disposizione le mense scolastiche. E nello specifico del servizio mensa scolastica – afferma Gerardi – è necessario segnalare che sono molti i comuni che non garantiscono la continuità del servizio alle famiglie a disagio economico e limitano le esenzioni o le riduzioni del costo ai soli residenti, colpendo le fasce più esposte della popolazione. Situazione non positiva anche per quanto riguarda le strutture scolastiche: il grave ritardo dell’indagine sull’anagrafe scolastica non permette di avere un panorama dettagliato delle condizioni generali dei luoghi di apprendimento, ma secondo le indagini Pisa-Ocse, il 51% degli adolescenti in Basilicata frequenta scuole dotate di infrastrutture insufficienti a garantire l’apprendimento” e il 31% delle aule non è ancora dotato di connessione internet veloce. Restano ancora molto limitati i programmi didattici volti a favorire l’acquisizione di competenze digitali da parte dei minori. Su questi temi come in generale sulle condizioni di vita dell’infanzia lucana – conclude la segretaria di IdV – non possiamo di certo sentirci soddisfatti.

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