Bari. Sgominata dai Carabinieri una banda armata di trafficanti

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La madre del capo clan deteneva la droga e si occupava dell’assistenza agli affiliati arrestati

Nella mattinata odierna, in Bari e nella sua area metropolitana, personale del Comando Provinciale del capoluogo pugliese sta eseguendo 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere[1], emesse dal GIP del Tribunale barese, su richiesta della competente Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti italiani, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, armata, estorsione tentata ed altro.

I provvedimenti scaturiscono da una complessa indagine, svolta dalla Compagnia di Triggiano (BA), conclusa nella primavera del 2017 e sviluppata attraverso numerose e articolate attività tecniche e dinamiche, che ha svelato l’esistenza di un sodalizio criminale, strutturato, operante nell’hinterland meridionale della città e dedito alla gestione delle più remunerative piazze di spaccio della zona, le quali venivano rifornite di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, approvvigionati in Bari e dalla Spagna.

Nel dettaglio, l’attività investigativa ha delineato i differenti ruoli svolti dagli indagati all’interno della consorteria (pusher, detentori e corrieri), individuandone il vertice in un pregiudicato di Capurso (BA), il quale personalmente organizzava l’opera degli altri sodali,  mantenendo i contatti finalizzati a garantire i rifornimenti e il commercio della droga.

L’inchiesta ha altresì messo in luce l’importate contributo garantito dalle 3 donne appartenenti alla banda, tutte colpite dall’attuale misura restrittiva, nel garantire sia la custodia e la movimentazione occulta degli stupefacenti, sia il sostentamento economico dei membri della cosca, allorquando si trovavano nello stato di detenzione. Tra di loro, la madre del capo clan è risultata la più attiva, nell’assolvimento dei predetti compiti illeciti.

La spiccata aggressività del sodalizio è stata infine documentataavendo raccolto concreti elementi a carico del suddetto boss, per aver esploso, a Capurso, nel maggio 2016, alcuni colpi di fucile a canne mozze, contro l’ingresso dell’abitazione di uno spacciatore, allo scopo di pretendere il pagamento di una partita di droga, a lui fornita dal gruppo criminale.

Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno arrestato, in flagranza, 5 pregiudicati, tra i quali figura uno degli aderenti alla organizzazione sorpreso a coltivare decine di piante di cannabis sativa da destinare al mercato illecito, in un fondo rustico di proprietà. Complessivamente, è stato sequestrato un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti.

 

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