TRASPORTO SU RUOTE DI OLIO ESAUSTO, PETROLIO E REFLUI PETROLIFERI SULLE STRADE LUCANE. QUALI SICUREZZE PER L’AMBIENTE?

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L’incidente accaduto ieri sulla strada statale 407 Basentana nel tratto di strada compreso tra lo svincolo di Grassano e Salandra ( fonte Gazzetta del Mezzogiorno edizioni del 7.11.2017) e dove un’autocisterna che trasportava oli esausti in notevole quantità si è ribaltata causando non solo il blocco del traffico per molte ore ma anche lo svernamento del prodotto nella strada riporta alla ribalta la questione del trasporto su ruote di prodotti altamente pericolosi e tra questi il petrolio e i reflui petroliferi.

In effetti, sono anni che chiediamo a gran voce l’attenzione della politica e delle istituzioni su un’altro gravoso problema che affligge la Basilicata ossia il tradito sulle strade lucane di centinaia di autobotti che trasportano petrolio e i reflui petroliferi

Abbiamo ripetutamente chiesto l’elaborazione di un piano del trasporto di merci pericolose in Basilicata e soprattutto di sapere se e quali sono ( se esistono) gli strumenti di primo intervento in caso di incidenti che, in questo caso come è appunto accaduto con il ribaltamento dell’autocisterna sulla Basentana, devono prevedere l’intervento di mezzi di soccorso specializzati e anche di immediato ripristino ambientale.

Questi prodotti possono essere considerati tutti appartenenti al settore delle merci pericolose così come sono pericolosi per l’ambiente e la salute dell’uomo gli oli esausti.

 Gli oli minerali usati oggetto di regolamentazione dal Decreto Legislativo  27 gennaio 1992, n. 95 (“Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEE relative alla eliminazione degli oli usati” ) sono individuati in “qualsiasi olio industriale o lubrificante, a base minerale o sintetica, divenuto improprio all’uso cui era inizialmente destinato, in particolare gli oli usati dei motori a combustione e dei sistemi di trasmissione, nonché gli oli minerali per macchinari, turbine o comandi idraulici e quelli contenuti nei filtri usati”.

Sono comunque soggette alla disciplina prevista per gli oli usati anche le miscele oleose, intendendosi per tali i composti usati fluidi o liquidi solo parzialmente formati di olio minerale o sintetico, compresi i residui oleosi di cisterna, i miscugli di acque ed olio e le emulsioni.

Si segnala inoltre che ex art. 3 Dir. 98/08/CE per “olio usato” si intende “qualsiasi olio industriale o lubrificante, minerale o sintetico, divenuto improprio all’uso cui era inizialmente destinato, quali gli oli usati dei motori a combustione e dei sistemi di trasmissione, nonché gli oli lubrificanti e gli oli per turbine e comandi idraulici.

E’ evidente che ora dobbiamo comprendere subito se per l’incidente accaduto sulla Basentana nella giornata del 6.11.2017 rientra nella casistica disciplinata dalla  normativa tecnica che regolamenta l’ADR (Accord Dangereuses Route) che si applica quando la merce trasportata, rifiuto o meno,è classificabile come  “merce pericolosa”.

Inoltre, per comprendere la portata del rischio potenziale dell’olio esausto è sufficiente ricordare che ai sensi dell’art. del DLgs 95/1992 in ossequio alla necessità che gli oli vengano smaltiti evitando danni alla salute ed all’ambiente, vieta: a) qualsiasi scarico degli oli usati delle acque interne di superficie, nelle acque sotterranee, nelle acque marine territoriali e nelle canalizzazioni; b) qualsiasi deposito e/o scarico di oli usati che abbia effetti nocivi per il suolo, come pure qualsiasi scarico incontrollato di residui risultati dal trattamento degli oli usati; c) qualsiasi trattamento di oli usati che provochi un inquinamento dell’aria superiore al livello fissato dalle disposizioni vigenti.

La questione è quindi seria e i cittadini lucani ma soprattutto gli abitanti di Salandra e di Grassano e i proprietari dei terreni adibiti ad agricoltura hanno il diritto di sapere se l’olio esausto fuoriuscito dalla cisterna che si è ribaltata sulla Strada Statale 407 si è dispersa o meno  nel terreno lungo i canali di bonifica e attraverso le cunette e quali opere di bonifica e di ripristino ambientale saranno eseguite.

Inoltre, dobbiamo sapere con certezza, ed è una questione di civiltà, quanti sono i mezzi che trasportano rifiuti  e quanti e quali rischi comportano per la salute dell’uomo e per l’ambiente in modo da poter programmare e prevedere immediatamente misure per garantire l’incolumità dei lucani. Il petrolio e il suoi conseguenti impatti non si limitano, infatti, solo all’estrazione e alla reinieizione o alle immissioni in atmosfera ma vi è anche il rischio del trasporto di prodotti altamente pericolosi su strada, pericolo la cui incidenza aumenta con l’incremento esponenziale dell’estrazione petrolifera.

MEDITERRANO NO SCORIE ( già Mediterraneo No Triv)

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