ACQUA: CASTELLUCCIO, POLEMICA DE LUCA-EMILIANO MI FA SORRIDERE

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Mi fa sorridere la battuta di De Luca, governatore della Campania, che al suo collega della Puglia  Emiliano ha detto, senza troppi giri di parole, che la Puglia l’acqua del Sele la deve pagare. Noi che pure di acqua alla Puglia ne riserviamo tanta e, nonostante la tremenda stagione siccitosa nella scorsa estate non l’abbiamo certo fatta mancare all’agricoltura, all’industria e alle case dei pugliesi, ancora non sappiamo di preciso quanto ci deve la Regione Puglia. E non mi pare che in proposito il nostro Governatore svolga su Emiliano lo stesso pressing di De Luca che, mi risulta, la scorsa primavera per la fornitura dell’acqua ha versato  due milioni di euro all’azienda speciale Molise Acque. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) sollecitando a chiudere il percorso avviato dalla Giunta Regionale lucana di riequilibrio finanziario attraverso il recupero di una quota importante del corposo credito che vantiamo per l’erogazione della nostra acqua.

In tempi di ripresa del dibattito sul federalismo e l’autonomia regionale, la gestione delle risorse idriche – aggiunge Castelluccio – è senz’altro un banco di prova della volontà di portare avanti la riforma della governance di settore. E’ il caso di ricordare che Emiliano con il presidente-direttore generale di Aqp aveva ipotizzato una «grande famiglia» delle regioni del Sud unite sul fronte dell’acqua con l’obiettivo di affidare ad Aqp il servizio idrico integrato almeno di Puglia, Basilicata e Campania. A tal fine Aqp ha pagato 130 mila euro di consulenze per ideare un progetto morto sul nascere. L’analisi, effettuata da Bain & Company, indica anche il nome di una ipotetica società comune: «Acquedotti del Mediterraneo». Ma le cose, come è noto, sono andate diversamente e da noi la riforma è ancora a metà strada con l’Ente Irrigazione che non ha ancora una mission aggiornata alle nuove esigenze idriche. In tutto questo c’è la responsabilità chiara del Governo che da più di un anno ha fatto l’ennesimo annuncio, questa volta dell’ennesima agenzia interregionale per la gestione delle dighe di tutto il bacino idrografico del Sud rinviando ancora la soppressione dell’Eipli.

De Luca ha parlato di un paradosso che va risolto con serenità e buon senso, se accade che per molti e lunghi periodi dell’anno in Irpinia, e a Caposele, dove nascono le sorgenti, i rubinetti restano a secco. Un paradosso che gli agricoltori del Metapontino hanno pagato sulla propria pelle e stanno ancora pagando nella stagione autunnale che richiede più acqua per colture ortive e le fragole.

Ci sono attese – precisa – che riguardano il mondo agricolo lucano che non è pienamente soddisfatto dei servizi irrigui e tanto meno dei costi ad ettaro, gli interventi di tutela ambientale delle sorgenti e di salvaguardia degli invasi, i progetti di difesa dei bacini fluviali che hanno prodotto danni ingenti alle aziende agricole specie del Metapontino solo in parte mitigati con i recenti provvedimenti di ristorno attraverso i fondi non adeguati assegnati dal Governo.

Per il vice presidente del Consiglio Regionale “va superato, una volta per tutte, il paradosso dell’uso delle risorse idriche lucane che, come è giusto che sia, nello spirito di cooperazione, producono benefici all’agricoltura e all’industria della Puglia, ma non altrettanto all’agricoltura e all’industria della Basilicata per i costi ancora troppo alti e l’inadeguatezza di condotte ed impianti irrigui. Rinnovo infine la sollecitazione, raccogliendo la proposta di Enzo Devincenzis a nome del mondo agricolo del Metapontino, di ridiscutere con la Regione Puglia la quota di acqua da erogare nel prossimo anno.

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