PASTA DAY: COME CUCINARE LO SPAGHETTO AL POMODORO “PERFETTO”

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Come piatto simbolo della Giornata della Pasta 2017 – che si festeggia oggi rigorosamente con la forchetta in tavola – è stato scelto lo spaghetto al pomodoro che racconta meglio di tutti la magia della pasta italiana. La loro preparazione è semplice solo in apparenza, perché dato che la ricetta richiede solo due ingredienti base, diventa davvero un sottile gioco di equilibro dei sapori. Molti cuochi amano cimentarsi nel realizzare «il piatto di pasta al pomodoro perfetto», in grado cioè di trovare l’unanime consenso dei buongustai  soprattutto italiani.

Ma come si preparano gli spaghetti al pomodoro perfetti? Lo abbiamo chiesto allo chef Roberto Pontolillo che al Black Pepper di Potenza deve accontentare tutti i palati.

«La mia ricetta è semplice», spiega chef Roberto: «utilizzo pomodori freschi, datterini e ciliegini (meglio se sbollentati e sbucciati) insieme a un po’ di salsa e faccio cuocere lentamente, con sale e peperoncino oppure olio aromatizzato al peperoncino. Poi butto la pasta e quando mancano 4 minuti alla cottura la finisco mescolandola in pentola con la salsa. Infine, parmigiano e  due foglie di basilico. Tre concetti principali: la qualità del prodotto, la tendenza a valorizzare in primis la pasta che entra nel piatto da protagonista e la concentrazione del sapore nel sugo o nella salsa. Non amo mescolare gli elementi, proprio per esaltarli separatamente», dice.

C’è poi un’annosa questione tutta italiana: il grado di cottura. Al Nord è poco al dente? Al Sud troppo? E nel Centro Italia? «Un conto è la pasta cruda, un altro è servirla al limite dello scotto. È fondamentale che si veda l’anima del formato, questo evidenzia una cottura corretta al di là dei gusti personali e della caratteristiche del singolo cuoco».

La pasta è un piatto che dà un senso di sazietà immediato e grazie al suo apporto di zucchero stabilizza anche l’umore, questo è utile nei giorni infrasettimanali. La domenica, invece, la pasta ricorda la famiglia.

Oggi, però, c’è un alleggerimento dei condimenti: utilizziamo cotture alternative riproponendo i piatti della tradizione in maniera più salutare».

E l’Italia si conferma paese pasta-lover in assoluto: leader non solo per produzione (con 3,2 milioni di tonnellate precediamo Usa, Turchia e Brasile), ma anche per consumi: con 23,5 kg pro capite nel 2016, ci piazziamo davanti a Tunisia (16 kg pro capite) e Venezuela (12 kg) e Grecia (11,2 kg). Seguono poi i paesi in cui il consumo pro capite oscilla tra i 7 e i 9 kg: Svizzera (9,2), USA e Argentina (8,8 kg) tallonati da Iran e Cile (8,5 kg). Secondo una ricerca Doxa, in Italia la mangiano tutti (99%) in media 5 volte a settimana. Per il 46% è l’alimento preferito: gusto (fattore primo nella scelta della pasta), tenuta in cottura e la capacità di non rompersi quando la giriamo, sono gli elementi che costruiscono l’alchimia della pasta perfetta.

Inutile pensare ad alternativa: la pasta al pomodoro è e rimane l’icona. E «Ci facciamo due spaghetti?» è diventato sinonimo di un invito a cena informale a casa.

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