Dibattito a Marconia, promosso da Tavolo Verde. CRISI AGRICOLA, COME SUPERARLA?

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di Giuseppe Coniglio

MARCONIA- L’Agricoltura in Basilicata vive ormai momenti drammatici per una perdurante crisi che da anni investe tutti i settori, dalla produzione, al mercato fino alla manodopera. Né si intravedono ancora prospettive certe di rinascita e crescita di un settore che da secoli ha costituito il fiore all’occhiello dell’intera economia regionale. Su questa complessa tematica si è articolato l’interessante convegno, promosso da Tavolo Verde di Basilicata nella sala consiliare di Marconia con interventi di Francesco Malvasi (pres. Tavolo Verde di Basilicata), On. Gianni Paglia, (Primo firmatario proposta di Legge sull’Estinzione agevolata dei debiti), On. Antonio Placido (componente commissione agricoltura, Camera dei Deputati), l’Assessore Regionale Attività Produttive Roberto Cifarelli e l’on. Paolo Rubino. (Moderatore Giuseppe Coniglio). E’ emerso dall’approfondito dibattito che la crisi agricola può essere risolta solo attraverso l’impegno corale di tutti gli organi preposti e dei politici che devono far sentire la loro voce nelle sedi istituzionali. Tra l’altro Tavolo Verde richiede da tempo anche interventi diretti e mirati per l’abbattimento della debitoria delle aziende sofferenti verso banche, INPS, e altro. In tale ottica l’on. Giovanni Paglia, primo firmatario di una proposta di legge, ha illustrato le “Disposizioni per l’estinzione agevolata dei debiti pregressi insoluti delle persone fisiche e delle piccole e medie imprese verso gli Istituti di Credito”. Tavolo Verde di Basilicata che si batte da anni per la soluzione di questi problemi ritiene che la drammatica situazione del settore agricolo e in particolare i comparti ortofrutticolo, cerealicolo e zootecnico, anche a causa della progressiva e continua flessione dei prezzi dei prodotti in azienda, ha raggiunto livelli insostenibili. Il primo semestre dell’annata agraria 2017, in Basilicata, si chiude con gravissime perdite a carico dei produttori agricoli sia per le colture intensive che per quelle estensive. i prezzi dei cereali in azienda perdono circa il 50% rispetto all’annata precedente. La superficie di oltre 8000 ettari prevalentemente concentrata nel Metapontino, destinata alla frutticoltura, con aziende piccole e medie a conduzione perde 70 milioni di euro. Per la fragola i prezzi flettono del 35%, mentre in assoluto il comparto registra una perdita di circa 13 milioni di euro. Le prospettive sono tutt’altro che rassicuranti. Se a ciò si aggiungono le conseguenze della cattiva gestione dell’acqu, che deve essere considerata un patrimonio comune, il quadro complessivo è ancora più drammatico. Si prevede un ulteriore processo di abbandono di intere aziende, di fertili terreni, la distruzione di colture autunno-vernili. Su 100 aziende solo il 10% presentano un bilancio in pareggio, l’80% accusa una debitoria variabile tra il 20 e il 90% del valore della stessa azienda, mentre il restante 10% accusa una debitoria verso banche, INPS, e altro, insoluta e con vincoli ipotecari e incagliato nell’abisso dell’usura e vendita all’asta. Tale stato di fatto impedisce a migliaia di produttori agricoli di accedere a ipotesi di sostegno o/e finanziamento. Dal momento che il 70% circa delle aziende si trova nelle condizioni di non poter programmare l’attività per la prossima annata agraria.

Anche a Marconia, Malvasi ha fatto sentire la sua voce in maniera decisa e perentoria rivolgendosi ancora una volta agli Organi Istituzionali per dare risposte concrete a migliaia di produttori agricoli. Specificatamente ha sollecitato, tra l’altro :un deciso no alle politiche clientelari, il prezzo minimo ai produttori di beni agroalimentari di prima necessità e l’impegno di Governo e Regione a sostenere una parte dei costi per la raccolta, il confezionamento e il trasporto degli stessi sui mercati ed interventi diretti e concreti a sostegno delle produzioni anche attraverso centri di raccolta e distribuzione a favore delle popolazioni e famiglie bisognose e sulla soglia della povertà.

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