PRIMA GIORNATA DEL MEETING DEL DELEGATO UIL BASILICATA

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Tra rancore e nostalgia c’è il sano realismo che si confronta con la realtà e progetta un miglioramento. E’ la “ricetta” della Uil su cui stanno ragionando circa 300 delegati Uil che partecipano a Metaponto ad un evento innovativo per la forma e la sostanza. Le sessioni “a tema” sono affidate ad esperti del mondo del lavoro e dell’impresa ed a dirigenti nazionali  della UIL, posti avanti alle più significative domande sulle trasformazioni in atto ed alle piste del cambiamento sindacale.

Il segretario regionale Carmine Vaccaro aprendo i lavori ha indicato gli obiettivi. Il meeting è un momento di socializzazione, condivisione e scambio relazionale e conoscitivo di esperienze e provenienze diverse, ma è anche un’ occasione di aggiornamento sulla “cassetta degli attrezzi” del fare sindacato oggi ovvero i temi della comunicazione interna ed esterna, le modalità, lo stile e le caratteristiche della negoziazione, gli spazi e l’iniziativa della contrattazione nell’ambito dei cambiamenti derivanti dalle nuove dinamiche contrattuali, a partire dalle criticità e dalle opportunità che si aprono nel Mezzogiorno e negli ambiti ed esperienze della contrattazione di settore. E ancora rappresenta l’occasione per allargare lo sguardo oltre la fabbrica ed i luoghi di lavoro per approcciare i temi dell’evoluzione del mercato e dei rapporti di lavoro, come si disegnano i sistemi di politiche attive dopo le recenti innovazioni normative e quali prospettive si aprono per impiantare nuove politiche di sviluppo locale oltre che come si profilano nuovi sistemi di welfare e di previdenza.

“La delegittimazione del ruolo storico del sindacato – sostiene il segretario generale della Uil Carmine Vaccaro, presentando il Meeting – non porta bene. Ancora oggi ci sono esponenti politici che vorrebbero incidere per decreto nel mondo sindacale, limitarne le iniziative e la capacità di proposta, la resistenza e la vischiosità nel rinnovare i contratti, il costante taglio delle agibilità sindacali sono i segnali sinistri che dobbiamo contrastare . In gioco ci sono la democrazia, la partecipazione, il progresso. La UIL ha avuto la capacità di essere un Sindacato innovatore e perciò deve continuare ad esserlo. Il rifiuto del ruolo di sindacato antagonista, l’intuizione della nuova missione di sindacato dei cittadini, la gelosa autonomia dai partiti, il modo moderno di intendere la concertazione: sono alcune delle tappe più significative della nostra storia che ci fa – orgogliosamente e profondamente – diversi dagli altri sindacati. Il percorso dell’innovazione e della modernità, imboccato da anni, non può certamente fermarsi adesso che le difficoltà di rappresentanza ( e non solo) sono cresciute. Anzi proprio in questa fase di difficoltà possiamo e dobbiamo ritrovare la forza di reagire puntando sulle risorse umane, il nostro patrimonio di passione ed impegno civile che solo i nostri delegati sanno esprimere nel lavoro quotidiano di contatto diretto con lavoratori, lavoratrici e cittadini per praticare la mission riformatrice del Sindacato innanzitutto protagonista del cambiamento. Ecco una delle ragioni del meeting: investire in reti di relazioni più larghe e aperte che creino contatti diversi da quelli consueti e al tempo stesso potenziare e rinnovare le nostre attività di formazione-aggiornamento perché il nostro mestiere si è fatto più complicato e dobbiamo prepararci meglio”. Interessante il contributo video di Giorgio De Rita  direttore del Censis: la Basilicata fatica ancora troppo a ritrovare la strada dello sviluppo. Serve uno scatto di orgoglio della comunità e di ambizione delle istituzioni  delle persone e delle imprese, ma serve anche una capacità “aggregativa” delle tante molecole piene di vigore ma che non si condensano.

Il Presidente Marcello Pittella ha lanciato al “popolo della Uil” più di un messaggio: uniamo le nostre passioni per un fine comune e se serve qualcuno che faccia un passo indietro e chi invece faccia due passi avanti non è un problema perché non è il destino dei singoli che conta quanto quello di una comunità. Il corto circuito che si è registrato in politica – ha aggiunto – è quello di non aver saputo interpretare il grande bisogno di cambiamento. A noi tocca l’analisi giusta e mettere in campo le azioni più giuste. Ma non siamo gli ultimi della classe e anzi va fatta giustizia di tanta demagogia disfattista. La Basilicata ha scelto la strada delle riforme pur sapendo che mettere mano alla sanità, alla forestazione, ai trasporti non produce consensi. Oggi con la riunione di maggioranza imprimiamo un’accelerazione specie per sanità, trasporti e forestazione con il coraggio di non voltare la testa all’indietro.

Tre giorni d’incontri tra delegati e rappresentanze territoriali per raccogliere suggerimenti, tessere relazioni, scambiare pareri ed esperienze, confrontarsi sui cambiamenti sociali e del lavoro e per conoscere meglio l’organizzazione i suoi servizi. Saper fare contrattazione significa anche saper leggere e interpretare le strategie organizzative di impresa e i loro possibili effetti sulle condizioni di lavoro; conoscere e analizzare buone pratiche; elaborare proposte rispetto ai nuovi contenuti e processi della contrattazione decentrata alla luce delle opportunità aperte dai recenti accordi quadro sul nuovo modello di relazioni industriali,  ampliare lo sguardo ai collegamenti con i temi del mercato del lavoro.

Il sindacato deve anche cogliere i principali fenomeni di cambiamento della società italiana, le attese dei giovani davanti alle nuove sfide professionali e d’impresa, le trasformazioni nelle  dinamiche nei rapporti di lavoro, fino a toccare i temi dell’innovazione nei sistemi di welfare, nell’assistenza e nella previdenza come dal lato delle politiche attive e passive.

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