CAF E INAC CIA: VERSO BLOCCO DICHIARAZIONI ISEE

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Lo sportello dei Caf e dei Patronati è da sempre un lavoro oscuro ma prezioso per i cittadini. Lo sanno bene gli operatori dell’Inac e del Caf della Cia Basilicata che ogni anno lavorano oltre 35 mila pratiche come Patronato Inac e più di 15 mila come Caf. Per questa ragione si guarda con responsabile preoccupazione al  percorso che potrebbe portare al blocco delle dichiarazioni ISEE.

L’Assemblea della Consulta Nazionale dei Caf (a cui aderisce quello della Cia) ha espresso all’unanimità una decisione che rischia di creare un vero e proprio blocco delle esenzioni e delle riduzioni di pagamenti previsti dalla Pubblica amministrazione per i cittadini: i soci della Consulta hanno unanimamente deciso che al raggiungimento delle 5,1 milioni di DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) inviate all’Istituto, comunicheranno all’Inps, via PEC, la risoluzione della convenzione.

“Oramai il tempo degli avvertimenti è terminato. Tra pochi giorni -affermano con rammarico gli operatori degli sportelli della Cia – noi come tutti i Caf italiani potremmo sospendere il servizio della compilazione delle dichiarazioni per l’ISEE, se non verrà assicurato il pagamento di tutte le DSU elaborate e trasmesse dai Caf all’Istituto nel corso del 2017. Poiché, dalle nostre valutazioni, supereremo il numero delle dichiarazioni stabilito con l’Inps, non possiamo assumercene il costo essendo un servizio gratuito per il cittadino”.

La sorpresa è molta tra i dirigenti dei Caf: a un aumento delle esenzioni e dell’attenzione del Governo alle fasce più deboli, nei fatti non corrisponde una eguale sensibilità da parte dell’Istituto: Siamo l’unico insieme di strutture diffuse su tutto il territorio nazionale, apprezzati e competenti. Siamo conosciuti e le nostre sedi hanno un rapporto oramai personalizzato con i cittadini: non può essere un problema di risorse a bloccare un servizio così importante.

Non vogliamo deludere i cittadini che, prima di essere degli utenti, sono persone. Hanno bisogno, proprio per questo genere di servizi, di molta discrezione e di qualcuno di cui fidarsi e con il quale hanno già un rapporto di conoscenza e di rispetto. Cosa sarà quando, a dicembre, centinaia di migliaia di famiglie, le meno abbienti, potranno presentare la domanda per il reddito d’inclusione per il quale è, ovviamente, prevista la dichiarazione ISEE? A chi si rivolgeranno?. Questa domanda resta sospesa e senza risposta.

L’ISEE – ricordano gli operatori del Caf e dell’Inac di Potenza – è stata profondamente riformata. Strumento di riduzione di tariffe inerenti le prestazioni scolastiche (mensa, trasporto, tasse anche universitarie, libri di testo, borse di studio, ecc.), asili nido, servizi socio sanitari domiciliari, rette per ricovero di disabili o anziani, bonus bebè, social card, servizi di pubblica utilità (bonus gas ed elettrico), ecc.,  dedicato ad anziani, studenti, famiglie numerose, è stato molto spesso abusato. Per questo il Parlamento l’ha profondamente rivisto e la sua applicazione rappresenta una vera complicazione per il richiedente. Per tutto questo l’Inac vuole offrire ai cittadini un aiuto concreto per avere il riconoscimento di un sostegno al reddito o per la riduzione del costo di servizi indispensabili, aiutandoli nell’iter burocratico dalla presentazione delle corrispondenti domande.

L’Inac è uno dei maggiori Patronati italiani ed è presente in tutto il territorio nazionale con oltre 450 sedi operative e 700 operatori altamente specializzati, formati per dare risposte qualificate alle esigenze di tutela, assistenza e consulenza in ambito sociale e previdenziale. In questa occasione l’Inac vuole anche rafforzare la conoscenza e la fiducia dei cittadini nei confronti del patronato ed essere in presa diretta con le loro esigenze per continuare a tutelarli mettendoli al “centro” della propria attività.

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