On. Latronico (DI) su etichettatura grano

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“Nei Paesi dell’Unione europea il controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti rappresenta una delle priorità sanitarie più rilevanti nell’ambito della sicurezza alimentare. Pertanto, sia i prodotti italiani che quelli di altra provenienza, destinati a essere movimentati nel territorio nazionale e in altro Stato dell’Unione europea o esportati in uno Stato terzo, sono sottoposti a rigorose verifiche” Lo ha detto il Vice Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero, rispondendo all’interrogazione presentata dall’on. Cosimo Latronico (Direzione Italia) che chiedeva chiarimenti sulle iniziative del Governo volte all’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima anche per la filiera grano-pasta.  “C’è un settore agricolo che produce grano, che rappresenta un pezzo importante del made in Italy, e che va assolutamente protetto”  ha commentato il deputato lucano, che ha ricordato come “nei porti italiani ancora ora, in queste settimane, continuano a giungere navi che portano grano da tutto il mondo con pochissimi controlli sanitari e ciò, oltre a contribuire alla riduzione del prezzo del grano italiano, crea grandi problemi sulla tracciabilità e sulla salubrità del prodotto importato”. “Sono d’accordo sulla necessità di costruire un’alleanza tra produttori e trasformatori, però dobbiamo anche costruire un patto di lealtà tra produttori e trasformatori perché l’eccellenza italiana sia in evidenza con spazi straordinari per ciascuno. Naturalmente dobbiamo evitare, appunto, importazioni che alterano le condizioni e l’idea di tracciare è sicuramente un’idea su cui bisogna concorrere e lavorare su scala europea, trovando dei regolamenti che non siano superabili, che abbiano la forma della cogenza e io auspicherei che il Governo italiano, oltre a tenere un negoziato sul piano europeo per evitare che si facciano provvedimenti inutili, riesca anche a costruire un’alleanza tra i produttori e i trasformatori italiani, perché il prodotto italiano sia leggibile in etichetta, la materia e la trasformazione, e ne possiamo fare un punto di forza dell’agroalimentare italiano. Questo è l’auspicio e speriamo che il Governo o i Governi che succederanno – ha concluso il parlamentare – si possano realmente impegnare su questo tema”.

Roma 20 settembre  2017

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