Con Pino Quartana “Ulissidi in disarmo” al cimitero nuovo di Potenza

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Appuntamento il 14 settembre alle ore 19

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Nuovo appuntamento per la nona edizione del Festival Città delle 100 Scale, la rassegna di danza e arti performative, ideata e prodotta da Basilicata 1799.

Si intitola ULISSIDI IN DISARMO ed è lo spettacolo di Officina Accademia Teatro, scritto e interpretato da Pino Quartana, che si svolgerà in uno dei luoghi più insoliti di Potenza: il cimitero nuovo Giovanni Paolo II.  L’appuntamento è per giovedì 14 settembre alle ore 19.00.

Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti allo 0971.25900 o all’indirizzo mail info@cittacentoscale.it

LA PERFORMANCE

Nel mito di Ulisse l’antichità greca raffigura la storia dell’uomo. Il guerriero coinvolto malvolentieri in una guerra disastrosa che riesce a far vincere con un furbo stratagemma. L’uomo che, dopo il conflitto, non desidera che ritornare nella sua isola dalla moglie e dal figlio. Non riesce così neppure ad adattarsi alle circostanze più favorevoli che incontra nel viaggio. Resiste alle avversità di un destino maligno e con la sua intelligenza evita le trappole mortali in cui la sorte lo fa cadere.

Questo è il personaggio di cui l’Odissea narra le vicende e che incarna l’eterno desiderio dell’uomo di vivere nella pace e nella serenità del suo ambiente naturale. Ma c’è anche l’altro mito, quello ricordato da Dante, dell’Ulisse che non si accontenta della pace e dalla serenità familiare, ma è dominato dall’ansia di conoscere e ritorna a viaggiare finché trova la morte nel mondo sconosciuto, di là delle colonne d’Ercole. È nella pace e nella serenità di una vita tranquilla o nella continua ricerca di conoscenze e avventure nuove, che consiste l’autentico fine e la completa realizzazione dell’esistenza umana? Questo è il dilemma che nasce dagli antichi miti di Ulisse. Ed è poeticamente vissuto nel nuovo lavoro di Officina accademia teatro dove egli appare sempre di più come la vittoria del nulla cui l’uomo si riduce quando dimentica la sua umanità. Un’opera che è una visione amara del mondo moderno e contemporaneo, teatro di malvagità e di violenza, senza speranza di una rinascita. Ma non c’è solo pessimismo. Quartana, assieme alla sua compagnia, sente il bisogno di esprimere poeticamente un ammonimento severo sui nostri mali attraverso il teatro e la poesia, espressione più alta e convincente che si possa utilizzare.

Giuseppe Grieco con il suo Ulisse le rive di Omero e Dante dai quali l’opera trae ispirazione, ci consentono di ricercare attraverso il teatro la cruda realtà umana senza illusioni e veli. Nel finale emerge la fede nascosta verso l’uomo, come di tutti coloro che al nulla non si vogliono arrendere. Il ritorno di Ulisse è un fallimento come molti rimpatri dell’uomo per ritrovare se stesso. Ma la ricerca della vita continuerà sempre, di là di ogni fallimento o sconfitta.

OFFICINA ACCADEMIA TREATRO

Compagnia riconosciuta dallo Stato, dalla Regione Basilicata e individuata dal Mibac alla fine degli anni Novanta come una delle cinque giovani realtà innovative italiane da seguire e sostenere.

 Attore e regista, Pino Quartana è tra i fondatori dell’Officina Accademia Teatro. Ha diretto diversi laboratori pedagogici, teatrali e multimediali per conto dei ministeri della Pubblica istruzione e della Giustizia. E’ stato docente di Tecniche di biomeccanica all’Università di Siviglia e professore di Tecniche vocali al master di Giornalismo dell’Ateneo lucano.

Con Officina Accademia Teatro da sempre persegue una drammaturgia che abbia la capacità di ricercare nuovi mezzi espressivi e una diversa funzione sociologia e psicologica. Lo spettatore diventa centrale all’interno dello spettacolo che smette così di descrivere solo lo stato d’animo e i personaggi. Le prime produzioni Frammenti stravaganti e Judenrein risalgono al 1998. Nello stesso anno con Limerick vince il premio Sette autori sette commedie.

La compagnia lucana valica anche i confini nazionali e nel 1999 realizza Agamennone, tragedia di donne in coproduzione con l’Università statale di Siviglia. È del 2001 la Trilogia del sogno Fetonte/Ilias/Aristeas e dell’anno successivo Anti Gonè con il quale vince il premio di migliore regia al festival di Altomonte e l’Olivier per la più bella installazione multimediale a Londra. Riconoscimenti anche per Liombruno del 2003 a Sandra Bianco.

A metà degli anni duemila divagazioni dantesche con Infernalia, trittico di videotetatro sul V canto. Del 2010 è invece Energia è poesia/Più leggero del respiro di una mucca, videoteatro, assolo per telo, attore, violoncello e pala eolica recitante proiettato a febbraio nella prestigiosa Saatchi Gallery di Londra. Baccheuein risale al 2010 mentre Allende por sempre è del 2011, Predica ai gatti dell’anno seguente fino ai più recenti Inferno 2.0, Diomede Taddonio Pappano, Tomagra, Dante vs Canticum o Laudes Creaturarum MaMMaSa++ per finire con De divinis nominibus di qualche mese fa.

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