Gravina in Puglia – Bosco: la Regione pronta a misure straordinarie

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Formalizzato l’impegno: a fine Agosto l’avvio del confronto col Comune
Iniziano intanto la conta dei danni e la quantificazione dell’area interessata dal rogo

Misure straordinarie per far sì che si possa procedere quanto prima al rimboschimento delle aree bruciate. Questo il primo impegno che il Comune ha incassato dalla Regione Puglia all’indomani del completamento delle operazioni di spegnimento dell’incendio che in 4 lunghi giorni, alimentato dal vento di Maestrale giunto a toccare con le sue raffiche anche i 50 km/h, ha invaso l’area di Difesa Grande, uno dei più grandi polmoni verdi di tutta la Puglia.
Nessun dubbio, ormai, sulla natura dolosa del rogo: le indagini sono svolte dai Carabinieri Forestali guidati dal colonnello Giovanni Misceo. Saranno loro a tentare di dare un volto ed un nome agli incendiari che nel primo pomeriggio di sabato hanno appiccato il fuoco – a quanto pare, in almeno due punti – in località Ventricelli. Un’azione dunque deliberata, con ogni probabilità studiata a tavolino, dal momento che chi ha agito lo ha fatto considerando direzione e potenza del vento, vanificando i primi sforzi messi in campo dalla macchina dei soccorsi: squadre dell’Arif, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale e Protezione Civile comunale. Prontamente intervenuti sul posto ma impotenti di fronte ad un muro di fiamme ampio 300 metri ed alto più di 30, domato a fatica solo al quarto giorno – nella serata di Ferragosto – con l’intervento dal cielo dei Canadair e dei Fire Boss. «A questi uomini ed a queste donne – commenta il sindaco Alesio Valente all’esito del sopralluogo effettuato in mattinata – va il ringraziamento più grande, per il senso del dovere e l’abnegazione che ha caratterizzato il loro agire e che ha reso possibile, alla fine, avere ragione dell’incendio limitando notevolmente i danni». Che restano comunque ingenti: il sindaco, accompagnato dal dirigente del Settore Ambiente, Franco Parisi, e dal comandante della Polizia Municipale, maggiore Nicola Cicolecchia, ha incontrato in mattinata a Difesa Grande i referenti di Vigili del Fuoco e Arif per una ricognizione sul campo ed una prima verifica dei danni.
I conti diventeranno ufficiali nelle settimane che verranno. Al momento, solo stime ufficiose: il Bosco Difesa Grande si estende su una superficie pari a circa 2.300 ettari, 1.940 dei quali di proprietà comunale ed il resto privati. Secondo i primi calcoli dei Vigili del Fuoco, le fiamme avrebbero attraversato (non per forza distrutto) quasi 1.500 ettari. Questo dato, secondo quanto confermato anche dall’Arif, andrebbe affinato: in esso sarebbero infatti ricompresi non solo gli ettari di proprietà privata, ma anche quelli di terreni limitrofi al perimetro boschivo, coltivati a grano e frutto e comunque attraversati dalle fiamme ed inseriti nel conteggio dei Vigili del Fuoco. In esso, per forza di cose, sono altresì ricomprese le superfici già interessate dal terribile incendio del 2012. Inoltre, non tutta la superficie boschiva attraversata dal fuoco sarebbe andata distrutta: in più parti, in effetti, l’incendio (sviluppatosi a macchia di leopardo) avrebbe interessato esclusivamente il sottobosco, limitandosi ad annerire (e non a distruggere) i querceti. Insomma, quanto basta per avere un punto di partenza, ancora tuttavia ben lontano dal potersi considerare definitivo ed in ogni caso da rivedere al ribasso. «Magra consolazione – commenta Valente – davanti a danni comunque gravissimi, frutto di un gesto criminale perché criminale deve essere considerato chi ha voluto attaccare il Bosco con la deliberata coscienza di distruggerlo, sapendo che niente avrebbe potuto impedirlo. Confido che le forze dell’ordine, con le quali siamo stati e siamo costantemente in contatto, sapranno assicurare alla giustizia questi malfattori, nei riguardi dei quali, in un eventuale processo penale, non esiteremo a costituirci parte civile. Ma al momento la priorità è anche un’altra: fare tutto il possibile perché il Bosco continui a vivere degnamente e ad essere risorsa e tesoro ambientale, culturale ed economica». A tal proposito, un primo risultato è giunto dal confronto con la Regione, che da subito – attraverso il presidente Michele Emiliano – ha seguito direttamente l’evolversi della situazione a Difesa Grande. Stamane, in risposta alle istanze già informalmente avanzate nei giorni scorsi, l’assessore regionale all’ambiente Filippo Caracciolo ha reso nota la disponibilità ad adottare tutte le iniziative utili ed opportune perché – se del caso anche in via straordinaria – si possa favorire in tempi celeri l’avvio delle attività di rimboschimento. Una questione della quale si parlerà proprio negli uffici della Regione al massimo entro gli inizi di Settembre, nel corso di un incontro tra l’assessore Caracciolo ed i funzionari dell’assessorato da una parte, e l’amministrazione comunale gravinese dall’altra. «Il primo passo – spiega Valente – di un cammino difficile, specie sotto il profilo burocratico e giuridico, ma che seguiremo senza incertezze perché il Bosco è vita e rinunciare a combattere quella che è insieme battaglia di vita e di civiltà significherebbe darla vinta a coloro i quali hanno creduto di uccidere una comunità intera armati di fuoco. Non vinceranno».
Intanto, a partire da domani, Arif, Vigili del Fuoco e tecnici comunali daranno inizio all’attività di monitoraggio nelle zone attraversate dall’incendio, per valutare la stabilità degli alberi e procedere all’abbattimento di quelli pericolanti.

Gravina in Puglia, 16 Agosto 2017

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