Unibas: il sito di Satrianum viaggia nel tempo fino al Medioevo con le rievocazioni della Scuola di Specializzazione in Beni archeologici

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Area della Torre di Satriano, a Tito: workshop fino al 28 luglio e il 29 luglio ‘Il banchetto del conte Goffredo nella notte dei fuochi di S.Giuseppe’ (dalle ore 19)

Per un giorno l’area della Torre di Satriano, a Tito (Potenza) e il sito archeologico di Satrianum, tornano indietro nel tempo fino al Medioevo, attraverso una rievocazione storica che cura in ogni dettaglio il “viaggio” fino alle antiche origini: sabato 29 luglio, infatti, si svolgerà la prima edizione di “Festivalia, l’archeologia si racconta” con la rappresentazione “Il banchetto del conte Goffredo nella notte dei fuochi di San Giuseppe”.

Non un semplice evento in costume, ma un vero e proprio salto “scientifico” nei secoli attraverso un racconto che – dal cibo al vasellame e alle botteghe degli artigiani – porta i visitatori (dalle ore 19) a toccare con mano la vita quotidiana in età normanna alla metà dell’XI secolo. Nel corso dell’evento verrà messo in scena il banchetto del conte Goffredo, una rappresentazione teatrale che offrirà un quadro delle serate conviviali dell’epoca (a cura dell’associazione “Cecco Spera”, sotto la Torre di Satriano).

All’evento – organizzato dalla Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università della Basilicata (in collaborazione con il Comune di Tito, le associazioni “Memorìa” e “Rasna” e la compagnia teatrale “Cecco Spera”) – parteciperanno gli archeologi dell’équipe di scavo di Satrianum, i rappresentanti dell’associazione “Memorìa” e i partecipanti al workshop “Officine medievali a Satrianum” che si svolge sul sito fino al 29 luglio. Questo workshop, infatti, rappresenta una sorta di percorso di preparazione alla giornata di sabato: dallo scorso 24 luglio il sito archeologico è stato animato con la costruzione di botteghe medievali, offrendo l’opportunità di lavorare con gli esperti di archeologia medievale a tutti coloro che lo desiderano. La partecipazione al workshop “Officine medievali a Satrianum” è a pagamento, ed è aperta a tutti: le attività spaziano dall’assemblaggio delle botteghe e della fucina del fabbro e dalla creazione di una tavola medievale, fino alla fabbricazione dei metalli e alla carpenteria, usando rigorosamente le tecniche dell’epoca per approfondire gli aspetti della realizzazione di una struttura medievale, e quindi la preparazione, in modo scientifico, della “scenografia” dell’evento del 29 luglio.

In questo modo, sabato prossimo i visitatori avranno l’occasione di passeggiare in un’area archeologica allestita con punti di ristoro e officine medievali, concludendo il percorso con la rievocazione storica del banchetto. L’insediamento medievale di Satrianum rivivrà così le sue antiche origini, raccontate dal conte Goffredo, dalla moglie Sichelgaita e dai loro figli con il miles Tristano, a banchetto con il vescovo Giovanni, durante il cantiere della cattedrale normanna. Accompagneranno i personaggi gli artigiani, i carpentieri, il fabbro e i mercanti delle botteghe di cibo e bevande, impersonati per l’occasione dai commercianti di Tito: “Il workshop – ha spiegato la direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera, Francesca Sogliani – è organizzato, con l’evento ‘Il banchetto del conte Goffredo nella notte dei fuochi di S. Giuseppe’, nell’ambito della prima edizione del format di divulgazione del patrimonio archeologico ‘Festivalia’”. Il workshop è l’occasione per riportare in vita alcune attività artigianali del Medioevo nell’antico insediamento di Satrianum. Il progetto vuole restituire alla comunità un momento della storia dell’insediamento, attraverso attività che coinvolgono, sia nella fase di realizzazione che successivamente, in un evento finale, tutti i cittadini e gli abitanti del territorio”. Gli eventi fino al 29 luglio rappresentano quindi il primo appuntamento del Festival: “Ho voluto e ideato questo evento – ha aggiunto Sogliani – per raccontare la vera storia di questo luogo della Basilicata, molto rappresentativo per il patrimonio archeologico di questa regione e per inaugurare una stagione di rievocazione delle vicende che ne hanno caratterizzato i territori, costruita sulle testimonianze archeologiche derivanti dalle nostre ricerche e realizzata direttamente nei luoghi delle scoperte. L’idea nasce nell’ambito delle attività del progetto ‘Chora – Laboratori di archeologia in Basilicata’, un progetto in partenariato tra la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, l’École Pratique des hautes Études di Parigi e l’Università di Roma Tor Vergata, e vuole proporsi come un contenitore delle attività di terza missione dell’Università della Basilicata”.

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