Pisticci – Caramuscio (LdC): Precisazioni sul tema TARI

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Sorprende constatare con quanto piglio l’Assessore Lettini replica alle mie considerazioni in merito all’aumento della TARI.

Prima di infervorarsi avrebbe fatto bene a considerare che il nostro è stato un invito al confronto scevro da accuse che pure sarebbero state sacrosante tenuto conto del grave errore commesso e che il MEF ha evidenziato imponendo l’annullamento della delibera del Consiglio Comunale sugli aumenti della Tari.

Entro subito nel merito della questione elencando le voci che concorrono a determinare la parte fissa della TARI, secondo quanto disposto dal DPR 158/1999: “costi per lo spazzamento e lavaggio strade; costi amministrativi; costi generali di gestione; costi comuni diversi; costi d’uso capitale; altri costi”.

Nel contratto con Teknoservice, vi sono invece anche altre prestazioni che non concorrono al suddetto calcolo: “spazzamento aree di pertinenza delle scuole; pulizia di cunette stradali e canali di scolo; disinfezione e disinfestazione periodica dei centri urbani, delle frazioni e delle borgate; sgombero della neve; diserbo stradale; pulizia delle aree di vendita in caso di mercati, fiere; pulizia e custodia bagni pubblici di Pisticci, Marconia e zona Lidi nel periodo estivo”.

E’ evidente che, se il piano tariffario lo si fa in funzione pedissequa del contratto stipulato con Teknoservice, in esso inevitabilmente saranno compresi questi costi che si riferiscono a servizi indivisibili che nulla hanno a che fare con il ciclo dei rifiuti e quindi con la Tari. Ed infatti la voce “costi per lo spazzamento e lavaggio strade”, lievita letteralmente da 285281,83 euro del 2016 a 428736,58 del 2017 essendo state occultate in essa anche i suddetti costi.

Presente nel contratto inoltre, il ritiro di rifiuti ingombranti e RAEE che dovrebbe essere pagato con una tassa puntuale da applicare a chi richiede tale prestazione e non da tutti e a priori.

Vi è anche un ulteriore errore tecnico. Dai costi fissi non è stata decurtata la somma del rimborso che il MIUR corrisponde ai Comuni per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti nelle scuole e allo spazzamento delle aree scolastiche. (Il Comune quindi incamera il rimborso e allo stesso tempo lo fa ripagare ai cittadini!). Nel 2016, ad esempio, è stato di 27040,78 euro.

Così come ritroviamo da pagare la pulizia da eseguire dopo fiere e mercati anche se gli ambulanti già pagano la tassa di occupazione del suolo pubblico che copre tali spese.

Non grido all’illegalità, né l’ho fatto prima. Parlo di etica, di onestà intellettuale nel riconoscere che ci possano essere margini di miglioramento nell’azione politica. Di umiltà nell’accettare il confronto per capire se vi siano altre soluzioni.

All’interno delle regole da rispettare per la stesura di un bilancio, vi è ampio spazio per dimostrare creatività, capacità, volontà di decidere una cosa piuttosto che un’altra. Tali scelte definiscono la linea politica di un’Amministrazione e i miei suggerimenti sono finalizzati ad evitare che la stessa vada in rotta di collisione con gli interessi dei cittadini.

Purtroppo i toni di Lettini minano alla base qualsiasi buona intenzione e invito al dialogo.

Del resto non potevamo illuderci. Ricordo ai cittadini che Lettini è già stato Assessore al bilancio con la Giunta Giannone. E anche allora, nel 1999, aumentò le tasse. L’ICI (attuale IMU) dal 5,5 al 7 per mille. La TARSU (attuale TARI) da 950 lire a 1250 lire.

Facile mettere le mani in tasca ai cittadini senza nemmeno accettare un confronto o una critica!

Puerile poi tirare in ballo i Revisori dei Conti. Sappiamo bene che la somma riportata nel bilancio è stata approvata poiché il DPR 158/1999 impone solo il vincolo di finanziare con la TARI il 100% dei costi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e non dice che non puoi prelevare, indebitamente, somme maggiori.

Così come non può davvero credere l’Assessore che il MEF non entrerà nel merito della questione nel momento in cui proporrà di aggirare i problemi creati dall’annullamento della Delibera Comunale appellandosi fanciullescamente all’art. 193 del TUEL e riproponendo gli stessi aumenti.

Per ora il MEF non ha motivo di entrare nel merito di un atto nullo. Lo farà molto probabilmente se l’Assessore si ostinerà a voler affermare l’idea dell’aver ragione a prescindere da tutti, da tutto e a tutti i costi.

Anche di fronte a tali atteggiamenti, rimane valido il mio invito al confronto. Non mi sento condizionato da tanta chiusura. Spero sempre che prima o poi si ritorni ad instaurare un dialogo costruttivo.

Sono tornato sull’argomento non certo per spirito di replica, semplicemente perché sento il dovere, in un periodo di crisi profonda, di suggerire alcune soluzioni tese ad alleviare il peso economico che grava sulle famiglie.

Naturalmente credo anche sia chiaro a tutti, che con tale ostinazione si rischia il game over.

Rocco Caramuscio

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