CAMBIO APPALTO RINA–SIS/MAERSK: RISPETTATE LE REGOLE DEL PATTO DI SITO

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Garantiti i livelli occupazionali,  il mantenimento del regime contrattuale dei lavoratori

e  i trattamenti retributivi

POTENZA, 07 luglio 2017 – Notizie infondate e ricostruzioni fantasiose: questa la secca replica di Confindustria Basilicata alle informazioni circolate fino a ora sul cambio d’appalto tra l’Ati Rina Services Spa/SIS Spa e Maersk H2S Safety Services Italia srl, per la gestione del “servizio di Supervisione HSE presso i luoghi di lavoro del Distretto Meridionale”.

 Un cambio d’appalto che, secondo l’accordo tra le parti dello scorso 15 giugno – a differenza di quanto affermato in più occasioni sulla stampa, e, da ultimo, dai 10 sindaci dell’Alta Val d’Agri ripreso anche da alcuni articoli di giornale – ha rispettato tutto quanto previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto nel 2012 da Regione Basilicata, Eni, Organizzazioni Imprenditoriali e Sindacali  – il cosiddetto “Patto di Sito” – che garantisce livelli occupazionali e trattamenti salariali e contrattuali, come emerge dai documenti ufficiali (ben 5 verbali di incontro e 2 mesi e mezzo di trattativa).

 La totalità dei lavoratori lucani, infatti, è stata confermata dalla società subentrata nell’appalto, garantendo anche il personale d’ufficio (circa 5 unità) e i lavoratori con anzianità inferiore a 12 mesi (circa 5 unità) che non rientrerebbero nell’accordo. Per i 45 lavoratori che hanno contratto a tempo determinato, è stata assicurata l’assunzione a tempo indeterminato. Non solo è stata garantita l’armonizzazione contrattuale e assicurato il 100 per cento dei trattamenti collettivi precedentemente fruiti, ma, in aggiunta, con l’accordo dello scorso 15 giugno, sono stati armonizzati anche i trattamenti individuali che sono fuori dalle garanzie. Si è provveduto inoltre ad armonizzare i fondi complementari di pensione e sanità integrativa.

Nessuna penalizzazione contrattuale, quindi:  hanno ricevuto tutti un livello in più rispetto a quello previsto da una corretta armonizzazione, sono state date precise garanzie sul mantenimento del salario attualmente percepito dai lavoratori. In più, per molti di loro, ci sarà un importante incremento annuale, come ampiamente dimostrato dalle simulazioni salariali che l’azienda ha inoltrato ad ogni singolo lavoratore.

Così come è un’assoluta falsità – chiarisce Confindustria Basilicata – parlare di “eccessivo ribasso delle commesse”: è stato dimostrato che anche se le gare sono assegnate al prezzo economicamente più vantaggioso, esse vengono condotte solo tra aziende ampiamente qualificate, dopo lunghi e selettivi processi di accreditamento.

Da sottolineare che, nell’ambito della trattativa, sono rientrati anche 6 lavoratori lucani ex Sabre Safety, ormai disoccupati da più di un anno, che – dopo il fallimento dell’azienda, essendo stati inseriti nel database costituito per il “patto di sito” – hanno ritrovato collocazione in Maersk H2S Safety Services Italia e stanno impazientemente attendendo l’inizio delle attività per rientrare nel mondo del lavoro.

 Dati e affermazioni contrari a quanto sopra dichiarato non sono altro che notizie infondate e strumentali che finiscono per nuocere non solo all’azienda interessata, che ha rispettato in pieno quanto previsto dal Patto di Sito, ma anche agli stessi lavoratori, che, bocciando l’accordo del 15 giugno scorso, respingono un protocollo d’intesa sottoscritto anche e soprattutto a garanzia dei propri interessi.

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