LA BRUNA, UMANITA’ DI UNA FESTA

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Anche il giapponese e il Braille per raccontare al mondo il 2 luglio

Un’esperienza multisensoriale da offrire non solo ai materani che hanno la festa della Bruna nel proprio DNA, ma forse soprattutto ai forestieri che di essa hanno nozioni vaghe e, ancor di più, per quanti i colori del 2 luglio non li hanno mai potuti vedere o ne hanno ricordi lontani e sfumati. La mostra che si inaugura sabato 1 luglio nel cortile dell’ex Ospedale di San Rocco alle 20,30, nata su iniziativa del C.P. per il Club per l’UNESCO di Matera con la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio e alla Sezione territoriale di Matera della Unione Italiana Ciechi grazie all’apporto di Geert Camerlinckx, che ancora una volta dimostra il legame della sua attività imprenditoriale con un mecenatismo nei confronti della storia e della reale essenza della città, porta con sé piccoli ma preziosi strumenti per ampliare le frontiere della comunicazione. Il percorso della mostra – inserita nel programma ufficiale dei festeggiamenti – è accompagnato infatti non solo da didascalie in quattro lingue – italiano , inglese, francese e giapponese, ma anche in Braille, stampato a rilievo su lastre di rame e che traduce i momenti della festa scanditi da fotografie,video, statue, cimeli e un percorso audio che racconta la festa solo attraverso i suoi suoni: i campanacci dei pastori, i canti delle processioni, la cavalcata, la tromba, il fragore della folla durante lo straccio e i fuochi sulla Murgia. E’ un’opportunità immaginata dal C.P. Unesco con la sezione territoriale di Matera della U.I.C.I. proprio per realizzare un percorso, già in fase di progettazione, che annulli gli ostacoli alla percezione delle arti e della bellezza. Anche per questo l’inaugurazione prevede un racconto della festa, interpretato dagli attori Emilio Andrisani e Emilia Fortunato di “Hermes teatro Laboratorio”, che sarà pure tradotto nella lingua dei segni da Maria Anna Flumero, interprete LIS. Il corpo principale della mostra è costituito da fotografie provenienti dal prezioso archivio di Nino Vinciguerra, autentica “memoria storica” della città di Matera grazie alle sue straordinarie collezioni e a un percorso di ricerca e documentazione teso a umanizzare la storia e raccontarla al di là dei libri; a queste immagini, risalenti fino alla fine del secolo scorso, si accompagna un emozionante video realizzato dallo stesso Vinciguerra, alcune foto delle ultime “Brune” (di Antonio Sansone e di Domenico Fittipaldi), statue in cartapesta- che potranno essere “guardate” con le mani dai non vedenti che visiteranno la mostra, bozzetti originali. “La Bruna – Umanità di una festa” nasce come desiderio di trasmettere l’anima autentica che da secoli con un afflato sempre uguale percorre la comunità materana in quello che da tutti viene considerato il giorno più importante, “il sogno di tutta l’annata”, a chiunque giunga nella città dei Sassi e insieme alle bellezze storiche e artistiche potrà percepire anche una realtà socio-culturale come questa. Per tale ragione un estratto della mostra , che chiuderà il 9 luglio, è destinato a diventare itinerante per tutto l’anno nelle bellissime strutture ricettive di Matera e anche in altre città. Verrà offerta con l’occasione un aperitivo con degustazione della birra “La Bruna di Matera” Camerlingus.

Nota di Stefania De Toma

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