CIA: Un piano straordinario di intervento a favore dei produttori agricoli del Metapontino

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Un piano straordinario di intervento a favore dei produttori agricoli del Metapontino per affrontare la crisi di mercato dell’ortofrutta e per prepararsi a gestire la fase di carenza idrica è stato sollecitato dal comitato direttivo della Cia del Metapontino che si è riunito a Policoro.

Secondo i dirigenti della Cia la situazione di crisi che colpisce le drupacee (nettarine, pesche, albicocche) ha motivazione nella concentrazione della raccolta che ha provocato l’immissione sul mercato in eccesso del prodotto con il conseguente crollo dei prezzi sino a quotazioni non remunerative che oscillano tra i 35 e i 40 centesimi al kg per pesche e nettarine e i 20 e 25 centesimi al kg per le albicocche destinate alla trasformazione.

L’ortofrutta è un tema complesso che va affrontato sotto tutti gli aspetti e da tutti gli attori – afferma Nicola Serio, presidente regionale vicario della Cia che ha presieduto la riunione. Rischiare di perderla nel nostro territorio sarebbe una sconfitta per tutta l’economia perché l’ortofrutta crea produzione, lavoro, indotto. In questo momento di crisi le aziende agricole continuano ad investire ed innovare e noi vogliamo aiutarle e supportarle in questo processo. Crediamo che l’aggregazione sia molto importante, ma deve necessariamente evolversi e guardare al futuro con più prospettiva. Nello specifico il mercato delle pesche rimane insofferente per problemi congiunturali, strutturali e per l’accavallarsi di prodotto. Senza dimenticare l’oramai cronica crisi dei consumi e l’embargo russo. E’ necessario riguardare l’idea di aggregazione per programmare meglio l’offerta. Dobbiamo inoltre riconquistare il consumatore attraverso la qualità ed il suo riconoscimento.

L’ortofrutta – è stato sottolineato a Policoro – è un settore che vale 14 miliardi di euro l’anno e che attualmente rappresenta un terzo della Produzione lorda vendibile (Plv) agricola del nostro Paese. Eppure, nonostante le cifre da primato, si tratta di un comparto che è, purtroppo, fermo rispetto alla produzione mondiale, cresciuta del 24 per cento negli ultimi dieci anni. E la chiave per una decisa inversione di rotta sta proprio nel miglioramento dell’organizzazione della filiera ortofrutticola, agendo da una parte a livello comunitario, favorendo una riforma normativa che possa rispondere alle esigenze del settore, e dall’altra operando sul territorio per valorizzare, rafforzare ed eventualmente creare, quelle Organizzazioni dei produttori che applicano misure di sistema e valorizzano la commercializzazione dei prodotti dei propri soci. Insomma, Organizzazioni che guardano realmente al mercato. Negli ultimi 4-5 anni l’ortofrutta “made in Italy” è stata investita da pesanti fasi critiche, dovute essenzialmente ad una estrema volatilità dei prezzi all’origine e allo scarso potere contrattuale dei produttori ortofrutticoli, alla forte concorrenza da parte del prodotto estero, spesso movimentato da dinamiche di puro stampo speculativo. A questo si aggiunge il calo dei consumi, provocati dalla difficile congiuntura economica del Paese. E così il quadro generale del settore diventa sempre più complesso e i riflessi per le imprese risultato gravemente negativi, soprattutto sul fronte dei redditi.

Per il presidente della Cia Nicola Serio si ripresenta l’esigenza che da tempo sosteniamo di procedere al rinnovo varietale di produzioni che non trovano più mercati o che spuntano quotazioni eccessivamente basse.

Quanto alla crisi idrica che si profila per il forte calo di acqua presente oggi negli invasi, prima di lanciare l’allarme si devono definire le azioni da mettere in campo da parte di Autorità di Bacino e Consorzio Bradano-Metaponto (come gli altri due) per fare in modo che l’acqua disponibile sia sufficiente. Di qui la proposta della Cia di un piano di razionalizzazione che dia priorità alle colture ortive (nel Metapontino 1000-1200 ettari) di alta qualità da trapiantare tra il 10 e il 15 agosto, agli agrumeti che sono una grande risorsa del comprensorio. Inoltre si deve prevedere già adesso il quantitativo di irrigazione di cui avranno bisogno i fragolicoltori per le operazioni di ottobre per la campagna di fragole 2018.

Serio annuncia che domani al CdB di Matera ci sarà un incontro tecnico con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali perché – conclude – gli agricoltori hanno bisogno prima di tutto della massima concertazione degli interventi.

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