Ius Soli : UIL, iniziative in Basilicata

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Quasi un milione di bambini e ragazzi, figli di stranieri, nati in Italia o arrivati da piccoli, attende da anni la riforma della Legge 91/92 sulla cittadinanza. Si tratta di un misto tra Ius Soli e Ius Culturae, in quanto la proposta di legge approvata dalla Camera il 15 ottobre 2015 prevede – per chi è arrivato in Italia dopo i 12 anni di età –  di accedere alla cittadinanza italiana dopo aver completato almeno un ciclo scolastico nel nostro Paese.

Lo sottolinea la UIL di Basilicata annunciando iniziative anche in regione per informare e mobilitare i cittadini.

Da venti mesi – è scritto nella nota – il testo di riforma giace al Senato senza che la I Commissione si sia mai riunita per discuterlo, situazione aggravata da migliaia di emendamenti presentati dalla Lega a puro scopo di sbarramento. Questa legge è anche il frutto di una proposta di iniziativa popolare promossa dalla rete di associazioni e sindacati “L’Italia sono Anch’io” che – tra il 2011 ed il 2012 avevano raccolto oltre 200 mila firme.

Oggi questa legge di riforma giunge in aula al Senato, in un momento reso incerto, dal clima politico e dalla rincorsa di alcuni partiti a campagne razzistiche e anti straniero.

Non è il momento di fermarsi: il Senato faccia il suo dovere. Questi ragazzi, figli di immigrati, sono italiani a tutti gli effetti e lo diventerebbero comunque (con la legge attuale) a 18 anni. Far aspettare loro tanto tempo, a fronte di una scelta libera e consapevole, è solo un atto di cinismo e opportunismo politico che non fa onore a nessuno.

La UIL chiede che il Senato approvi subito il testo di legge giunto dalla Camera quasi due anni fa. L’Italia è sempre di più fatta da questi e dai nostri ragazzi. Negare loro l’opportunità di essere riconosciuti (oltre che di sentirsi) italiani sarebbe ingiustificabile.

 

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