ROMA, SEGNO GESTO COLORE – DA PALADINO A CENTONZE

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“Segno Gesto Colore”

 Inaugurazione: venerdì 9 giugno 2017 ore 18:30

6° Senso Art Gallery – Via Margutta, 43 – Roma

 

LA NOTIZIA

ROMA – Venerdì 9 giugno 2017 alle ore 18:30 a Roma sarà inaugurata al pubblico “Segno Gesto Colore”, la mostra che riunisce le opere di Mimmo Centonze, Mimmo Paladino, Antonio Tamburro e Corrado Delfini.

I lavori degli artisti saranno presentati negli spazi della Galleria d’Arte Contemporanea 6° Senso Art Gallery in via Margutta 43 a Roma, fino al 10 luglio.

La mostra “Segno Gesto Colore” mette insieme quattro artisti diversi tra loro per stile e soggetti pittorici ma accomunati da tre elementi fondamentali: il caratteristico uso del segno, del gesto pittorico e del colore.

Nelle opere di Mimmo Centonze, della serie dei Capannoni, il gesto dinamico delle pennellate è risaltato dalla brillantezza e dalla matericità dei colori. Le sue opere raffigurano una realtà in continua trasformazione e in perenne movimento. Attraverso un vortice di segni l’artista sembra volersi disfare delle forme reali e uscire dal magma della materia cromatica, per arrivare all’essenzialità del gesto pittorico che dal figurativo tende all’astratto. Un potente fascio di luce emerge dalle porte dei Capannoni propagando l’intero spazio di energia vitale, come un’eruzione vulcanica, creando un forte senso di vastità dello spazio.

Nelle opere di Mimmo Paladino, dalla serie Mathematica, emerge il disegno geometrico che scompone le forme in segni precisi e netti, risaltati dalle diverse tonalità cromatiche. In queste incisioni è ricorrente l’elemento dell’uomo manichino, un archimede moderno circondato dalla monotonia e dalla ripetitività degli oggetti: coni, cilindri, quadrati, sfere. Ricorrono anche i simboli alchemici e sacri come la coppa, il triangolo, le mani, la croce.

Nei dipinti di Antonio Tamburro l’elemento principale è il colore che emerge dalle tele in modo dirompente e armonico, attraverso l’uso di ampie pennellate e della spatola. Le scene realiste dei suoi dipinti sono costruite mediante segni pittorici riconoscibili che raffigurano la vita quotidiana: metropoli attraversate da folle di ombrelli, caffè frequentati da figure solitarie, spiagge affollate da figure femminili. Tutti i dipinti di Antonio Tamburro sono caratterizzati da una sorprendente energia e dinamismo resi sia dal gesto fluido delle pennellate, sia dai segni veloci dei pastelli ad olio che sovrapponendosi al colore lasciano alcuni particolari del disegno non finiti, quasi astratti. Nel dipinto Fermata del Taxi (120×150 cm) acrilico e olio su tela, l’atmosfera è creata dalle varie tonalità dei grigi e dalla luce che si riflette nella pioggia, interrotte come in una sinfonia musicale dalle accese note cromatiche degli ombrelli rossi, blu e dal giallo del taxi in lontananza, mentre in primo piano, con il volto nascosto dall’ombra emerge una figura femminile vestita in bianco, in attesa del taxi.

Nei dipinti astratti di Corrado Delfini i colori brillanti e la gestualità delle pennellate creano un effetto di osmosi che porta lo spettatore ad immaginare nuove forme dietro la trama pittorica dei suoi dipinti, in un susseguirsi di richiami simbolici inaspettati. Il suo stile è vicino all’espressionismo astratto, le sgocciolature del colore ricordano la tecnica del dripping, mentre alcuni riferimenti al graffitismo parietale ci riportano all’attualità del nostro tempo, attraverso un cammino immaginario proiettato verso il futuro.
Alla serata d’inaugurazione della mostra “Segno Gesto Colore” e per l’intera durata dell’esposizione, il pubblico romano avrà modo di apprezzare nuovamente dal vivo le opere di Mimmo Centonze con una selezione di opere dedicate al tema dei Capannoni, ciclo esposto nel 2012 nell’eccezionale mostra personale “Mimmo Centonze” che il Palazzo delle Esposizioni di Roma ha dedicato all’artista, rendendogli così l’onore di essere il più giovane artista internazionale, sia dell’attuale che della passata generazione, ad inaugurare una mostra monografica nella prestigiosa sede romana (Kandinsky 1991, Gilbert & George 1991, Botero 1991, Joseph Beuys 1992, Giorgio De Chirico 1992, Richard Long 1994, Joseph Albers 1994, Tiziano 1995, Hermann Nitsch 1996, Alberto Burri 1996, Maurice Utrillo 1996, Robert Capa 1996, Lucio Fontana 1998, David Lachapelle 1998, El Greco 1999, Enrico Baj 2001, Mark Rothko 2007, Bill Viola 2008, Giorgio De Chirico 2010, Mimmo Centonze 2012).
Negli ultimi dieci anni la fama di Mimmo Centonze è cresciuta esponenzialmente: la prima mostra personale a Milano curata da Vittorio Sgarbi nel 2009, il “Premio Speciale Fondazione Roma” assegnatogli nel 2010 dal Presidente della Fondazione Roma Prof. Emmanuele F.M. Emanuele, il ritratto del boss mafioso Totò Riina esposto nel 2010 all’interno del Museo della Mafia di Salemi in Sicilia inaugurato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’esposizione alla Biennale di Venezia nel 2011, la rigorosa esposizione monografica dedicata all’artista dal Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2012, la mostra personale durata ben nove mesi realizzata tra il 2013 e il 2014 a Matera (evento espositivo che ha partecipato attivamente alla candidatura della città natale dell’artista come Capitale Europea della Cultura 2019), l’esposizione nel 2015 a Venezia presso la Fondazione Cini all’interno del progetto artistico globale di Luciano Benetton “Imago Mundi: Mappa dell’arte nuova” che ha raccolto le opere di artisti provenienti dai cinque continenti, all’Expo di Milano nella mostra “Il Tesoro d’Italia”, selezionato da Vittorio Sgarbi tra i migliori artisti dal Trecento ai giorni nostri, nel 2016 a Dubai la mostra personale “Mimmo Centonze. Large format”, negli spazi della Galleria d’Arte Contemporanea Artissima Art Gallery, a New York presso il Pratt Institute, una delle più prestigiose Università al mondo per le Arti, l’Architettura e il Design e a Lincang in Cina presso il Dianxi Science and Technology Normal University in occasione del progetto artistico globale L’Arte dell’Umanità, che raccoglie quattordici collezioni di dipinti provenienti da altrettanti Paesi del globo in rappresentanza di tutti i continenti.

“Pochi pittori del nostro tempo hanno, più di Mimmo Centonze, il senso della vastità dello spazio” ha scritto di lui il critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi. Il Presidente della Fondazione Roma e Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, il Prof. F.M. Emanuele, ha dichiarato: “Sono un suo convinto estimatore. Lo considero uno degli artisti potenzialmente più brillanti della nuova generazione”. Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha dichiarato: “Notevole il ritratto di Totò Riina dell’artista”. Il fotografo Oliviero Toscani ha scritto: “L’arte di Mimmo Centonze trasuda di peccato, di decadenza, di libidine, di intolleranza, di religiosità blasfema, di sesso e di bellezza. Cosa ci può essere di meglio per l’arte moderna?”.

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