VOUCHER – Esposito (Flai Cgil Basilicata): “Chi li vuole è lo stesso che ricorre al lavoro in nero e al caporalato”

Condividi subito la notizia

“Coloro che vogliono reintrodurre i voucher in agricoltura sono gli stessi che utilizzano costantemente lavoratori in nero e si servono dei caporali per reclutare manodopera. Sono gli stessi che assumono lavoratori indiani nel settore dell’allevamento per 151 giornate utilizzandoli tutto l’anno e che con un solo voucher da un’ora coprono una o più giornate di lavoro, soltanto con lo scopo di proteggersi da eventuali controlli ispettivi”.

È quanto denuncia il coordinatore regionale Flai Cgil Basilicata Vincenzo Esposito sull’utilizzo dei voucher nel settore agricolo in Basilicata.

“I voucher in agricoltura – afferma Esposito – oltre a non garantire copertura previdenziale non consentono ai lavoratori di beneficiare della disoccupazione agricola, sostegno al reddito indispensabile per questa categoria di lavoratori, per lo più stagionali”.

Ecco perché la Flai Cgil Basilicata ribadisce con forza il proprio no alla reintroduzione dei  voucher che il governo nazionale sta cercando di portare avanti in questi giorni.

“Il governo – continua Esposito – deve fare marcia indietro non solo per mantenere gli impegni assunti con la legge 49 del 20 aprile che ha abolito di fatto i voucher ma soprattutto in quanto le proposte avanzate per il lavoro accessorio sono addirittura peggiorative. Molti emendamenti, infatti, prevedono un utilizzo che, per il numero massimo di ore previste (3200 ore nell’arco di tre anni, pari a circa 18 mesi di lavoro con una media di 6 mesi all’anno) equivale a un contratto stagionale in agricoltura.

Il lavoro in agricoltura – conclude – va contrattualizzato e non mercificato con un buono una tantum. Contrasteremo in ogni modo gli emendamenti all’esame del governo anche dalla Basilicata, salvaguardando le regole e le tutele che dovrebbero contraddistinguere il mercato del lavoro in agricoltura”.

Hits: 0

Condividi subito la notizia