“Non esistono le gravissime criticità nel gruppo operatorio denunciate dalle organizzazioni sindacali del San Carlo”. Il direttore generale Rocco Maglietta rassicura gli utenti: “Il direttore della UOC di Anestesia e Rianimazione, che gestisce le sale operatorie, sta applicando una nostra direttiva che fa riferimento a standard nazionali fissati da un decreto ministeriale ormai ventennale. Il nuovo modello organizzativo può essere sintetizzato nella formula: due infermieri per gli interventi di media e bassa complessità, tre infermieri per l’alta complessità. In questo modo è possibile tenere aperte più sale operatorie, abbattendo i tempi di attesa per i pazienti chirurgici che in alcune discipline stavano raggiungendo soglie troppo alte”.
“E’ evidente – prosegue il dg del San Carlo – che non si effettuano interventi contemporaneamente in tutte le sale operatorie aperte e quindi nel caso di particolari situazioni di complessità c’è un margine di elasticità che consente di rispondere al meglio assicurando le opportune condizioni di sicurezza”.
“Nessun rischio, quindi – conclude Maglietta – ma un intervento mirato proprio a scongiurare i pericoli potenziali insiti in tempi di attesa eccessivi. Sono comprensibili talune resistenze a difesa di piccoli privilegi consolidati nel tempo ma non c’è dubbio che gli standard adottati sono stati verificati in tutta Italia nell’arco di venti anni e non giustificano o autorizzano nessun allarmismo”.
“Non risponde al vero – precisa il direttore sanitario Antonio Picerno – quanto sostenuto nella nota sindacale sulla ‘presenza di due soli infermieri in sala’. E’ la complessità degli interventi che determina il numero di infermieri impegnati e a questo criterio di efficienza e di razionalità ci siamo attenuti nel varare il nuovo modello organizzativo”.
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