Lettera dell’arcivescovo mons. Antonio G. Caiazzo alla comunità di Scanzano Jonico

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Carissimo Don Antonio,

impossibilitato ad essere fisicamente presente (come sai sono a Roma all’Assemblea Generale dei Vescovi Italiani), lo sono moralmente.

Voglio esprimere la mia sentita solidarietà all’intera comunità parrocchiale e alla cittadinanza di Scanzano Jonico, ancora una volta ferita e umiliata da uomini che hanno scelto la violenza e l’intimidazione per dominare e comandare su un territorio abitato da gente buona, laboriosa che ben conosce il sacrificio.

Essere uniti nella lotta contro il male, attraverso la logica della legalità, è l’antidoto indispensabile per dire “NO” a chi vorrebbe colpire e impedire la crescita di questo territorio, già tante altre volte provato e umiliato.

Alla violenza non si risponde con altra violenza o con la vendetta, ma nemmeno con atteggiamenti di omertà, di chiusura e di paura.

Ho sempre visto, nelle mie visite a Scanzano, una comunità desiderosa di continuare a tessere relazioni umane, ponti e non muri: questa  è la strada del bene comune che fa crescere una comunità civile e cristiana.

Il male che si vuole seminare per le strade della nostra città non ci porta da nessuna parte: chi lo compie è un uomo che non ha un volto, e se non ha un volto non è un uomo, si esclude da solo dalla società civile e dalla famiglia dei figli di Dio, la Chiesa.

Ti prego di rendere partecipe della mia vicinanza l’intera comunità di Scanzano Jonico e le istituzioni civili e militari: insieme lavoriamo e operiamo affinchè il bene allontani il male che vuole, in modo subdolo, viscido e diabolico, penetrare in ogni settore della vita civile.

Ti abbraccio e benedico.

+Don Pino, Arcivescovo

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