CGIL: NO ALLA DISCIPLINA DEL LAVORO OCCASIONALE CHE REINTRODUCE I VOUCHER

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PRESIDIO VENERDÌ 19 MAGGIO – POTENZA – ORE 10.00 – PIAZZA MARIO PAGANO

 

Apprendiamo dalla stampa del tentativo in corso di reintrodurre in modo surrettizio norme tese a superare il grande  risultato ottenuto a seguito di una lunga ed impegnativa campagna di raccolta firme per proporre i tre quesiti referendari sul lavoro (voucher, responsabilità solidale negli appalti,  art. 18) e la proposta di legge per un nuovo Statuto dei Lavoratori.

Risultato suggellato dall’approvazione della Legge del 6 aprile 2017, con la quale il Parlamento ha deciso di espungere dal nostro ordinamento lo strumento dei voucher  e di reintrodurre la responsabilità solidale negli appalti, dando voce ai milioni di cittadini che avevano scelto di apporre la propria firma condividendo e facendo proprio il progetto di rilancio e riscrittura del diritto del lavoro proposto dalla CGIL.

Una proposta che ha avuto il merito di riportare al centro della discussione il tema del lavoro svilito e frantumato dalle legislazioni degli ultimi 20 anni e che, come denunciano i dati Istat di ieri, vede un sud ancora fortemente penalizzato, con un elevato numero di giovani disoccupati rispetto al nord: giovani ad alto titolo di studio occupati in posizioni precarie oppure disoccupati e atipici (occupati con contratti di collaborazione o a termine) che frenano la crescita non solo demografica ma anche sociale del Paese, con il 70% al di sotto dei 35 anni che vive ancora a casa con i genitori. È a loro che si rivolge principalmente  la Carta dei diritti universali del lavoro, per restituirli dignità  e futuro.

In questo scenario far rientrare dalla finestra una disciplina del lavoro occasionale addirittura potenzialmente peggiorativa rispetto ai voucher, rappresenterebbe un vero e proprio tradimento per  gli oltre  tre  milioni  di cittadini, lavoratori, pensionati che hanno dato vita a una grande  partecipazione democratica, che non ha precedenti nella storia repubblicana del nostro paese. Tant’è che lo stesso governo e il parlamento  ne hanno riconosciuto il valore e la portata al punto di intervenire con una legge propria senza dar corso alla tornata referendaria.

Pertanto, sarebbe  grave e alquanto paradossale che con il medesimo strumento si facesse retromarcia dando un segnale sbagliato al Paese e trasformando un esempio positivo di democrazia esattamente nel segno opposto. Seguire tale strada avrebbe un unico significato: bypassare il più importante strumento di democrazia diretta introdotto dalla nostra Carta Costituzionale, amputandone la forza con  un atto legislativo solo fittiziamente in linea  con le istanze rappresentate nei quesiti.

È per questo che saremo in presidio domani venerdì 18 maggio a Potenza in Piazza Mario Pagano dalla ore 10.00 per protestare contro il tentativo inaccettabile e antidemocratico che si sta consumando in commissione Bilancio al Senato di introdurre emendamenti sul lavoro occasionale all’interno della manovra di correzione dei conti.  Anche dalla Basilicata chiediamo il rispetto dei  60.000 lucani che hanno sottoscritto i quesiti abrogativi.

 

Potenza, 18 Maggio 2017

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