Luca Bianchini ad Aperitivo d’Autore Appuntamento alla masseria Pilano

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Il format di Volta la carta fa tappa nuovamente a Crispiano. Lunedì prossimo sarà ospite lo scrittore torinese, autore del bestseller ‘Io che amo solo te’, che presenterà il suo ultimo libro

 

Ancora un Aperitivo d’Autore in masseria, questa volta in un’altra tra le più belle del territorio di Crispiano. L’appuntamento è per lunedì 22 maggio alla masseria Pilano: ospite del format di Volta la carta lo scrittore Luca Bianchini, autore delle fortunate storie “Io che amo solo te” e “La cena di Natale” (da cui sono stati girati anche i film). Per l’occasione parlerà del suo nuovo libro, “Nessuno come noi” (Mondadori), in cui narra le vicende di un gruppo di adolescenti senza computer e smartphone nell’Italia e, in particolar modo, nella periferia di Torino degli anni ’80.

Nella consueta atmosfera conviviale di Aperitivo d’Autore, prima dell’incontro con lo scrittore i presenti degusteranno un aperitivo che sarà accompagnato dai vini della Cantina Lama di Rose. Si comincerà alle 19.30. A dialogare con lo scrittore ci sarà l’ideatore di Aperitivo d’Autore, il giornalista Vincenzo Parabita.

Partner dell’iniziativa sono anche il Symposium Cafè e la libreria AmicoLibro.

 

Per partecipare all’evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all’indirizzo email aperitivodautore@gmail.com

 

L’AUTORE

Luca Bianchini vive attualmente tra Torino, sua città d’origine, e Roma, dove per sette anni ha condotto la trasmissione radiofonica “Colazione da Tiffany” su Rai Radio2. Ha lavorato come redattore filatelico alla Bolaffi e ha curato le campagne pubblicitarie di Fiat, Tim, Piaggio, Ferrero, Pagine Gialle, Breil e Suzuki. Decide di cimentarsi nella scrittura dopo la lettura di dieci pagine della sceneggiatura di “Santa Maradona”, film del 2001 del regista Marco Ponti, suo amico dai tempi dell’università. Ha pubblicato con Mondadori Instant Love (2003), Ti seguo ogni notte (2004), la biografia di Eros Ramazzotti, Eros. Lo giuro (2005), Se domani farà bel tempo (2007), Siamo solo amici (2011), Dimmi che credi al destino (2014). Nel 2013 le storie pugliesi di Io che amo solo te e La cena di Natale di Io che amo solo te hanno conquistato le classifiche e il cuore dei lettori; da questi romanzi sono stati tratti due film di grande successo. Scrive su Vanity Fair, per cui tiene un blog, Pop up, e su La Repubblica nelle pagine di costume.
IL LIBRO

Sei un ragazzo di sedici anni, dalle cuffiette del walkman la voce suadente di Mark King cerca di spiegarti la strada da seguire per diventare grande, mentre l’autobus sfila via superando le insegne pubblicitarie del mobilificio Aiazzone, portandoti a scuola. Hai un moto d’invidia quando vedi un paninaro con il Moncler addosso, perché sai che non potrai mai averne uno uguale ma ti stringi ugualmente orgoglioso nella tua nuova felpa della Best Company, frutto di un anno di sacrifici dei tuoi. E stai contando i minuti che mancano al momento in cui Alessandra e Caterina riusciranno finalmente ad ammirarla, la tua felpa. Sì, proprio loro, le tue amiche: Spagna, la dark con i capelli sparati innamorata di Robbie Smith e Cate, la tua Cate, compagna di banco e amore non corrisposto di una vita. Il tuo nome è Vincenzo, sei figlio di un emigrato, che dal tacco d’Italia è arrivato a Torino per fare il doppio turno in FIAT e sei il protagonista del nuovo libro di Luca Bianchini, Nessuno come noi.

È il 1987 e lo scrittore ci presenta così il suo romanzo trans-generazionale, che parla di una generazione pur rivolgendosi anche ai figli della stessa. Un mondo al cui interno il valore dei rapporti umani non veniva tracciato su schermi a led ma altresì notificato dal suono del campanello di casa e da gettoni telefonici che non bastavano mai, affondando le proprie radici nel tavolino di una gelateria dove l’unica cosa condivisa non poteva che essere una gigantesca Banana Split.

Un “film” sicuramente già visto, ma che a suo modo funziona e non può essere altrimenti. Anche perché Vince, Cate, Spagna e Romeo lo siamo stati tutti, in un passato più o meno remoto. E non fa poi così male ricordarlo ogni tanto questo passato, riscoprire come eravamo. E non è certo un peccato, che a scoprirlo, tramite queste pagine, possa essere anche la generazione figlia di quella che a trent’anni di distanza da quel 1987 sembra ormai inequivocabilmente così lontana e trapassata.

LA LOCATION

La masseria Pilano è un’antica masseria pugliese del XVII secolo, collocata in una vasta piana della zona pre-murgiana, a 340 metri d’altitudine, nel cuore del Parco naturale regionale “Terra delle Gravine”, tra Crispiano e Martina Franca. Le attività prevalenti della masseria sono la produzione di olio extravergine biologico, di grano duro nonchè l’allevamento delle splendide vacche podoliche pugliesi e dei cavalli murgesi. Fanno parte della masseria anche i boschi di macchia mediterranea dove vivono in libertà cinghiali, lepri, istrici, volpi, tassi, faggiani, tordi, beccacce e molte altre specie di volatili. Dal 2007 la masseria Pilano è anche agriturismo e offre la possibilità di soggiornare nelle antiche strutture, ricavate dal restauro delle tipiche stalle e dei trulli del seicento, che circondano il caseggiato padronale con servizio di bed & breakfast. Inoltre le ampie corti esterne e la filare dei trulli del ‘600 costituiscono un’invidiabile ed autentica cornice per matrimoni, eventi e cerimonie. Di recente Pilano ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di agriturismo a cinque Girasoli, il primo del Sud Italia.

 

I VINI

La famiglia Tagliente da sempre si è dedicata con grande passione alla coltivazione dei vigneti. Questa dedizione, unita allo spirito di sacrificio, vengono trasmessi da Domenico e Margherita ai loro figli. Forte delle proprie convinzioni e con il fine di fare al meglio viticoltura ed esaltare la bontà delle produzioni vinicole che il territorio è capace di dare, la famiglia Tagliente ha pensato di valorizzare i vitigni autoctoni. Stiamo parlando di uve quali il Primitivo, la Verdeca, Il Fiano Minutolo, oltre ad alcuni vitigni alloctoni che, uniti ai nostri, danno vini di grande struttura e serbevolezza. Con questa forte consapevolezza, i fratelli Tagliente, con l’obiettivo di mantenere un’unica entità tecnica e produttiva capace di affrontare le sfide del mercato, hanno dato vita alla società agricola e cantina denominate “Lama di Rose”. Nel 2003 aprono la cantina per la trasformazione dell’uva prodotta dalla società, che vanta una superficie di circa 28 ettari, di cui 18 a vigneto, 5 a oliveto, 4 a seminativo e 1 di macchia mediterranea. In questi ultimi anni l’azienda si sta arricchendo di nuovi componenti che stanno dando all’azienda nuove idee, la linfa vitale di un’impresa giovane e moderna.

Attualmente i vini prodotti dalla cantina Lama di Rose sono i seguenti: Pizzichicchio (primitivo IGP Salento), Fucaraz (primitivo IGP Salento), Tufaja (pinot bianco IGP Salento), Fiano (fiano IGP Salento), Cabernet (rosso IGP Salento). Tutti i vigneti sono ubicati nei Comuni di Crispiano e Massafra. La cantina e il punto vendita, invece, si trovano a Crispiano, in via Paganini.

 

Vincenzo Parabita

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