CIA: PREOCCUPAZIONI PER CAMPAGNA POMODORO 2017

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Come per la fragola del Metapontino che risente di una quotazione di mercato bassa anche per il pomodoro da industria le avvisaglie del confronto sul prezzo con le imprese di trasformazione non promettono nulla di buono. Lo evidenzia la Cia lucana riferendo che l’Anicav, l’associazione degli industriali per il pomodoro del centro-sud vorrebbe imporre un prezzo ancora più basso della campagna 2016 che pure ha registrato quotazioni al di sotto dei costi aziendali. Dunque in vista della campagna alle porte, rimane tra le principali preoccupazioni la remuneratività per i produttori che hanno difficoltà a coprire i costi di produzione. La tempistica nel raggiungimento dell’accordo quadro, specialmente al Centro-Sud e nella definizione dei contratti con le industrie desta allarme perché gli agricoltori si trovano ad operare in un contesto di forte incertezza.

La Confederazione fa un po’ di conti: coltivare un ettaro di terreno a pomodori, e portare a compimento il ciclo di coltivazione con la raccolta, costa non meno di 9mila euro a un’azienda agricola. «Questo fa capire – affermano dalle sedi della Cia Alto Bradano, l’area più interessata dalla coltivazione  – che oltre un certo limite non si può andare: il prezzo corrisposto ai produttori deve essere remunerativo, altrimenti tutta la filiera diventa insostenibile sia per gli agricoltori che per i lavoratori. Dobbiamo lavorare tutti insieme affinché il pomodoro, come gli altri prodotti di pregio della nostra agricoltura, siano il motore di uno sviluppo economico giusto e sostenibile, che premi il duro lavoro di produttori e lavoratori. Gli agricoltori vanno sostenuti, perché schiacciando loro si schiaccia e si mortifica ogni speranza di rilanciare questo territorio attraverso la sua vocazione più autentica e con maggiore potenziale». L’obiettivo comune è quello di superare le divergenze tra i molteplici attori della filiera agricola meridionale e giungere ad un obiettivo univoco, quello di percorrere una strada comune di sviluppo, superando le barriere geografiche e creando un sistema di rete tra tutte le rappresentanze territoriali del Sud. Bisogna, tuttavia, creare le condizioni favorevoli -continua la nota – affinché le sinergie di filiera si concretizzino in accordi stabili tra produzione ed industria ed accrescendo l’iniziativa sul fronte delle polizze assicurative e del fondo mutualistico da applicare quando i prezzi sono troppo bassi. Ecco perché la Confederazione ritiene che per il Mezzogiorno il Distretto sia il giusto contenitore di questi rapporti economici di filiera.

Il rischio da scongiurare è che dopo l’intesa raggiunta ad inizio marzo per il bacino Nord Italia, l’Italia del pomodoro si “spezzi in due”.  «Abbiamo davanti un lavoro faticoso che richiede impegno affinché gli strumenti a disposizione del comparto siano davvero efficienti – sottolinea la Cia. Le scelte nazionali per la nuova PAC sui pagamenti diretti, sostegno accoppiato, hanno messo a disposizione per il 2015 un plafond di € 11.288.599 su di una superficie totale di 68.441,36 che si è tradotto in un importo unitario di € 164,94 ad ettaro, ma non è questo che può cambiare le prospettive della coltura. L’obiettivo finale è e rimane sempre quello del mercato. Il tema centrale è la costruzione di un complesso agricolo-industriale, che attraverso una attività organizzativa, tecnica ed economica, realizzato sul piano della collaborazione e non della competizione, riesca a far recuperare valore aggiunto al comparto, considerato che la sfida del mercato non si gioca solo sul prezzo della materia prima».

“Il pomodoro – sottolinea Dino Scanavino, presidente Cia nazionale – è un prodotto nazionale, presente al Centro Nord come al Sud. Ha un’incidenza notevole nelle scelte colturali che diventano legate alle rotazioni col pomodoro, ha una Pac ancora importante e se si rompe l’equilibrio di questo mercato diventa un problema anche per altre produzioni. Abbiamo bisogno che il sistema al Sud come al Nord faccia forza e ripartisca in modo equo il valore della produzione. È un prodotto a cui bisogna fare grande attenzione”.

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