CASTELLUCCIO, SETTIMANA DI PASSIONE PER I FRAGOLICOLTORI DEL METAPONTINO

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Paolo Castelluccio, vice presidente Consiglio Regionale Basilicata

 

Quella che doveva essere per la fragola del Metapontino la settimana di buoni risultati di vendita, sia per i consumi più elevati legali a Pasqua che per la campagna nazionale promo-pubblicitaria della Candonga, si sta invece rivelando come la settimana di passione per i produttori di fragole e l’intera filiera. Le quotazioni, dall’inizio della campagna con le rimanenze che ogni punto vendita si trascina da 15 giorni, sono fortemente in discesa sino a toccare il basso: 1 euro al kg per la Candonga e 70-80 cents/kg per la Melissa e le altre varietà. Un’annata cominciata male, come si ricorderà, a causa delle nevicate e gelate di gennaio che hanno provocato danni diretti alle coltivazioni e alla mancata vendita del prodotto che nei primi mesi dell’anno avrebbe potuto spuntare prezzi anche superiori a 3 euro al kg. Prima che sia troppo tardi bisogna correre ai ripari tenendo conto del “peso” della fragolicoltura del Metapontino: circa 65 milioni di piantine di fragole messe a dimora; circa 1000 ha di superficie coltivati,  di cui  80% della varietà Sabrosa;  1000 ettari investiti a fragola nel  2017, con una produzione attesa quest’anno di 400.000 qli, con il 18% in più rispetto al 2016 e una stima fatturato sempre al 2017 di 100 milioni di euro. Non saranno certo gli indennizzi conseguenti alla dichiarazione di calamità naturale a risolvere i problemi di mercato. La proiezione per la chiusura dei mercati per le festività pasquali sino ai ponti lunghi  di maggio è che la campagna 2017 possa segnare tra i 10 e i 15mila euro ad ettaro di perdita secca per i titolari di aziende, per un ammontare di circa 400 milioni di euro.

La mia proposta che intende rappresentare una prima base di confronto, da arricchire con un approfondimento tecnico ed altri suggerimenti, è di prevedere una linea di credito agevolato, magari affidando ogni compito a Sviluppo Basilicata, per una forma di prestito agevolato  quinquennale ai fragolicoltori, secondo uno specifico regolamento che tenga conto delle superficie coltivate e dei costi aziendali sempre più crescenti anche per la manodopera da impiegare. I produttori nei prossimi mesi di maggio-giugno si troveranno a fronteggiare le più gravose spese aziendali con esposizioni debitorie nei confronti di altre imprese tra cui quelle che hanno fornito le piantine, ecc. provocando così problemi all’intera filiera. Per questo c’è la necessità di fare in fretta affrontando adeguatamente l’emergenza.

Contestualmente se vogliamo conservare il primato del 2016 di “prima regione produttrice di fragola” e soprattutto garantire reddito ai produttori, agli addetti alle fasi di raccolta e commercializzazione, sino ai venditori finali, assicurando qualità ai consumatori, si pone l’esigenza, che anche di recente ho nuovamente riproposto, per la definizione di un piano strategico e sinergico che contenga tracciabilità, promozione e valorizzazione, marketing territoriale e competitività di mercato, un salto di qualità nel lavoro dei produttori, senza lasciare nulla al caso.

Tutti gli attori in campo – dai singoli produttori, alle O.P., alla catena di commercializzazione, alle organizzazioni professionali agricole – sono chiamati ciascuno a fare la propria parte. La Regione, per prima, può e deve fare di più, non limitandosi alla pur importante organizzazione della presenza a Macfruit Rimini e ad altre fiere di settore e poiché non può intervenire tutti gli anni di difficoltà di mercati deve adeguare, una volta per tutte, la programmazione attraverso la realizzazione di una piattaforma unica di vendita che guardi sopratutto ai mercati esteri. Sino a qualche anno fa gli esportatori all’estero da noi erano una trentina con un giro di vendita specie in Germania e Svizzera; oggi ne sono rimasti due-tre. Accade così che le produzioni di altri paesi si riversano da noi per vendere in un mercato considerato importante per gli alti consumi mentre le nostre produzioni non raggiungono l’estero e ci lecchiamo le ferite. Altro che mantenere lo standard 2016 e il primato della fragola di Policoro-metapontino !

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