L’Unibas aderisce all’appello della Fondazione Sinisgalli per salvare il materiale del poeta-ingegnere di Montemurro

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L’Università della Basilicata si unisce agli appelli per la salvaguardia del patrimonio culturale della Fondazione Sinisgalli, e per il recupero dei materiali del poeta-ingegnere di Montemurro, che rischiano di essere venduti in mercatini e aste giudiziarie, disperdendo quindi un’immensa e preziosa raccolta che dovrebbe essere a disposizione di tutti. Lo ha detto la Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole. L’Ateneo lucano – socio sostenitore della Fondazione Sinisgalli – si unisce quindi “all’allarme e all’appello” lanciato in questi giorni sulla vicenda: per “incuria dell’erede, da settimane – secondo quanto ha reso noto la stessa Fondazione – è in vendita, nei mercatini dell’usato di Roma o in aste on-line , una parte fondamentale del patrimonio di Leonardo Sinisgalli. Si tratta di oggetti d’arte, libri antichi e moderni, dell’epistolario, di quadri ed altro materiale della casa romana del poeta-ingegnere”, depositato “da almeno cinque anni” nei containers di un’azienda di Roma dall’erede testamentaria che “non ha provveduto, da tempo, al pagamento del fitto” degli stessi. L’azienda, “come previsto da contratto, si è rivolta al Tribunale per rientrare economicamente della somma non percepita”. Una parte del patrimonio di Sinisgalli è stato perciò ceduto, tra dicembre 2016 e gennaio 2017, al mercatino dell’usato e del baratto di Roma, mentre un’altra “consistente parte è in attesa di essere venduta on line, attraverso il meccanismo delle aste giudiziarie, a partire dalla fine di questo mese di aprile”.

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