TAURO (FdI – AN): IL CONSORZIO DI BONIFICA LA SMETTA DI ASSILLARE SENISE!

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Il Consorzio di Bonifica a distanza di alcuni mesi ci riprova, e continua nella sua azione di richiesta del pagamento del tributo 660 nei confronti dei proprietari di di fondi rustici di Senise.

Lo scorso anno, dopo un primo invio delle cartelle Equitalia di richiesta dei tale tributo, sembrava che stesse prevalendo il senso della ragione nonché di giustizia nei confronti di una comunità, che con la costruzione delle diga in terra battuta più grande d’Europa, aveva perso migliaia di ettari di terreno fertile, a favore di una fetta di territorio appulo-lucano ben più esteso.

Prima d’ora, questo tributo non è stato mai richiesto ai senisesi. Perché ora si ?

Quali sono le motivazioni per cui mai fatto pagare, oggi, invece, mandano le cartelle perché venga onorato?

Riteniamo che la Regione debba immediatamente intervenire sul suo commissario/governatore della bonifica lucana.

Il nostro Presidente/gladiatore non può fare il ponzio Pilato.

Il quale deve far capire al Commissario in carica per tutti e tre gli ex consorzi d bonifica che non deve più continuare ad assillare la popolazione di Senise con  la richiesta di una tassa consortile, che in modo più che chiaro e netto è stata cancellata per sempre, a mò di ristoro per la perdita di consistente reddito agricolo per impiantarvi la diga di Monte Cotugno.

Anche perché ci sono moltissimi proprietari che non hanno nemmeno ottenuto il risarcimento per porzioni di terreno utilizzato appunto per costruirvi opere consortili.

Nessun ente pubblico può disattendere impegni che a suo tempo furono presi dalle alte autorità politiche, amministrative e i vari enti strumentali, nè tanto meno oggi il Consorzio di Bonifica.

E se non ci sono documenti scritti che esonerano i cittadini interessati di Senise dal pagare il balzello, oppure non escono da qualche polveroso cassetto, non per questo la parola  data al tempo delle giuste lotte popolari perda il suo significato o valenza.

Perché se così dovesse essere significa che gli accordi tra enti pubblici e popolo sono carta straccia o peggio ancora. E questo non è tollerabile.

E l’intera comunità di Senise avrebbe tutto il diritto a ribellarsi contro quello che è una evidente presa in giro.

Ne’ può valere, infine, l’assunto che essendo state le amministrazioni comunali precedenti inerte nel confutare le ragioni del piano di classifica per il riparto della contribuenza, predisposto anni fa dalla Regione Basilicata, ovviamente restando in piedi tutte le responsabilità delle prime, tale tributo deve ora gravare sui consorziati di Senise.

Insomma, nessuna scusante  per Consorzio e Regione. La compensazione, terre contro tasse, decisa a suo tempo non porta nessuna etichetta di scadenza.

 

08/04/2017

 


                                                                        Leonardo Rocco Tauro

                                                                      Coordinamento Regionale

                                                                         Fratelli d’Italia -A.N.

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