Esserci sempre: la Polizia di Stato celebra 165 anni dedicati alla sicurezza pubblica

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Si celebrerà oggi a Matera, come in tutte le province d’Italia, il 165° anniversario della fondazione della Polizia di Stato.

La cerimonia nella Città dei Sassi si svolgerà nell’area operativa della Questura e sarà aperta ai cittadini.

Dopo la deposizione di una corona di alloro in memoria dei Caduti della Polizia di Stato in programma alle 9.30 con la partecipazione dell’Arcivescovo di Matera Mons. Giuseppe Caiazzo, avrà inizio nel pomeriggio alle 17.00 la cerimonia pubblica. Sarà presente il  Vice Ministro dell’Interno Sen. Filippo Bubbico.

Saranno inoltre presenti: il Prefetto della provincia Antonella Bellomo e le altre autorità civili e militari locali. Saranno presenti anche alcuni sindaci dei comuni della provincia, nonché una delegazione dell’ANPS – Associazione Nazionale della Polizia di Stato con il proprio labaro.

Anche quest’anno il tema celebrativo scelto è “Esserci Sempre”, che riassume l’impegno costante nel tempo della Polizia di Stato teso a garantire la legalità e la sicurezza al servizio delle istituzioni e dei cittadini, attraverso il coraggio e l’abnegazione dei propri appartenenti.

Quest’anno la ricorrenza coincide con altri due anniversari: il 70° e il 110° della fondazione rispettivamente della Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria.

Per il pubblico presente sarà allestito uno stand, dove saranno mostrati alcuni strumenti in uso alla Polizia Stradale e distribuito gratuitamente il numero di aprile della rivista ufficiale della Polizia di Stato “Poliziamoderna”.

La celebrazione dell’anniversario della fondazione costituisce anche una tappa in cui si contano i risultati ottenuti. In allegato presentiamo perciò i dati relativi ai risultati raggiunti dalla Polizia nei diversi settori di impiego, riferiti al periodo dal 1° aprile 2016 al 31 marzo 2017.

Si allegano:

  • dati consuntivo;
  • messaggio del Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli;
  • elenco del personale premiato.

Si trasmette una foto del momento della deposizione della corona d’alloro alla memoria dei Caduti avvenuto questa mattina e si fa riserva di inviare il discorso del Questore Paolo Sirna che sarà pronunciato durante la cerimonia pomeriadiana.


MESSAGGIO DEL CAPO DELLA POLIZIA DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA

Carissimi, festeggiamo oggi la ricorrenza del 165° anniversario della nostra Fondazione, in un anno in cui abbiamo registrato un significativo calo della delittuosità, cui, purtroppo non ha corrisposto un aumento delle percezione di sicurezza tra le nostre comunità.

L’interazione di numerosi fattori, come il degrado di molte città e la sensazione di precarietà connessa ad una crisi economica ormai decennale produce, infatti, un indistinto senso di insicurezza che ci chiama ad un maggiore impegno e fa della presenza sul territorio la nostra primaria mission.

Ed è per questo che anche l’iniziativa di tornare a festeggiare questa ricorrenza nelle piazze, fuori dalle nostre strutture, assume una forte valenza simbolica, perché il nostro “ESSERCI SEMPRE” trova ragione solo se declinato tra il calore dei nostri concittadini, veri destinatari del nostro lavoro quotidiano.

E celebriamo la nostra festa, oggi e per gli anni a venire, il 10 aprile, riaffermando l’inscindibile legame con le nostre radici, quella legge 121, pubblicata il 10 aprile del 1981, che ha delineato con una straordinaria lungimiranza il sistema dell’ordine e della sicurezza pubblica del nostro Paese.

Con l’obiettivo di attualizzare quel disegno abbiamo perseguito con risolutezza l’approvazione del provvedimento governativo che realizza la revisione dei ruoli delle quattro Forze di polizia.

Tale misura avvia uno storico processo di modernizzazione della Polizia di Stato, pone rimedio ad una stagnazione che ha inciso negativamente sull’efficienza della nostra amministrazione e realizza numerosi benefici per il nostro personale, sia in termini economici che motivazionali.

Auspico che questo processo di riforma del comparto sicurezza, che il governo ha voluto sapientemente unificare sotto l’egida del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, possa costituire anche per le altre forze di polizia una occasione di potenziamento, perché solo la forza di ciascun anello che compone il sistema sicurezza rende la catena più solida.

Questo sforzo, compiuto in un contesto di finanza pubblica non certo favorevole, deve essere accompagnato da un’ulteriore assunzione di responsabilità da ciascuno di noi, nell’esempio di chi ci ha preceduto sacrificando finanche il bene supremo della vita, cui rivolgo un commosso pensiero.

Per questo abbiamo avviato un processo di riorganizzazione dell’architettura del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e stiamo per varare una analoga iniziativa anche per gli Uffici territoriali, per garantire una più razionale distribuzione dei presidi di polizia sul territorio ed un più efficiente impiego delle risorse umane e strumentali.

Una cura particolare stiamo rivolgendo alla “salute” delle nostre donne e dei nostri uomini, non già in un’ottica di efficientismo fine a se stesso ma nella consapevolezza che la durezza del nostro lavoro, dove ancora troppo sono i suicidi, deve essere accompagnato da una cura della persona e dei suoi bisogni, non solo fisici. Un processo graduale ed intelligente che dovrà vedere tutti consapevoli protagonisti.

Per questo generale rinnovamento della Polizia di Stato ringrazio quelle organizzazioni sindacali che, pur non rinunciando ad un confronto critico, hanno saputo spogliarsi da logiche demagogiche e populiste suggerendo soluzioni percorribili  ma non per questo penalizzanti dei reali bisogni della nostra gente.

Organizzazioni che ora vorrei chiamare ad un ulteriore atto di responsabilità, per contribuire ad accompagnare questa storica stagione di rinnovamento con un parallelo processo di rivisitazione delle modalità di dialettica sindacale, per evitare che giuste istanze della nostra gente possano esser strumentalizzate, offrendo una immagine distorta di noi stessi.

Vorrei, al contrario che ci riappropriassimo del nostro orgoglio identitario. Partendo dal forte spirito di appartenenza di alcune nostre articolazioni, penso in primis alla stradale ed alla ferroviaria che quest’anno compiono rispettivamente 70 e 110 anni di storia, vorrei passare insieme a voi, consentitemi il gioco di parola, dalle Polizie alla Polizia.

Lo dico con l’orgoglio e la consapevolezza della straordinaria varietà delle persone che compongono la nostra istituzione, e di quelle che pur andando in quiescenza non hanno reciso il cordone ombelicale con essa, attraverso la meritoria attività dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.

Quando dico questo penso a Maria Grazia, fresca Vice Sovrintendente, che prima di lasciarci all’esito di una malattia crudele e inesorabile, ha chiesto ed ottenuto di essere tumulata con la nostra uniforme e con i segni distintivi della agognata qualifica; a Gaetano, non più in servizio attivo a causa di un corpo imprigionato dalla SLA, che attraverso un sintetizzatore vocale ed una disarmante luce negli occhi mi ha partecipato il suo amore per la nostra e, prima ancora per la sua, cara Polizia.

Penso a Mario che, qualche mese fa, per disinnescare un ordigno ha subito gravi ed irreversibili menomazioni fisiche e che, rinunciando a tutti i possibili benefici economici, vuole con determinazione continuare a prestare servizio nei ruoli ordinari ed, infine, a Giovanna, un’Assistente Capo a cui il terremoto di Amatrice del 24 agosto scorso ha strappato tutti i suoi affetti più cari e che sta ricominciando a lavorare con una determinazione ed una forza d’animo straordinarie.

Sono solo alcune storie della famiglia di cui orgogliosamente faccio parte, composta da gente che, senza clamore, con onore e disciplina svolge il proprio lavoro che è prima di tutto  una missione  civile.

A loro, prima che a me stesso, formulo i migliori auguri.

Viva la Polizia di Stato! Viva l’Italia!

Franco Gabrielli

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