BANCA INTESA SANPAOLO PARLA LUCANO

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Nel direttivo nazionale di gruppo della First Cisl entrano i lucani Vincenzo D’Agostino, Angelo Rubino e Teodosio De Martino

 

Potenza, 30 marzo 2017 – Sono tre i lucani eletti nel direttivo nazionale della First Cisl del gruppo bancario Intesa Sanpaolo, presente in Basilicata con le filiali del Bando di Napoli e il polo servizi di Potenza di Intesa Sanpaolo. Si tratta dei giovani Vincenzo D’Agostino e Angelo Rubino e del veterano Teodosio De Martino. L’elezione è avvenuta nei giorni scorsi durante il 1° congresso di gruppo che si è tenuto a Rimini. Per il segretario generale della First Cisl Basilicata, Gennarino Macchia, “è per noi motivo di grande orgoglio aver eletto tre lucani nel direttivo nazionale di uno dei più importanti gruppi bancari italiani, nonché tra i più interessanti sotto il profilo delle relazioni sindacali, basti pensare all’accordo sperimentale siglato nel 2010 che ha permesso l’assunzione di 150 giovani nel centro servizi di Potenza, ultimo grande investimento nel settore bancario nel nostro territorio”.
Una propensione alla sperimentazione contrattuale che trova conferma nell’ultimo innovativo accordo siglato con i sindacati di categoria che consentirà a 400 promotori finanziari di avere maggiori garanzie. Il “protocollo per lo sviluppo sostenibile” – questo il nome dell’accordo – affronta e risolve in anticipo molte delle questioni che sindacati e banche si troveranno sul tavolo al prossimo rinnovo del contratto collettivo di lavoro. La soluzione adottata per i 400 promotori finanziari inseriti nel gruppo, che fino ad ora avevano lavorato come professionisti autonomi, prevede che ciascuno di loro sottoscriva due contratti: il primo conferma l’attuale rapporto di lavoro autonomo come agente monomandatario a retribuzione variabile; il secondo invece è un contratto di lavoro dipendente part-time a tempo indeterminato che garantisce per la prima volta al promotore finanziario una retribuzione fissa, l’accesso al welfare e all’assistenza sanitaria di gruppo. Si tratta di una formula sperimentale biennale. Al termine della sperimentazione il lavoratore potrà chiedere di trasformare il rapporto di lavoro dipendente da part-time a tempo pieno. In questo caso l’azienda entro nove mesi dovrà proporre una posizione professionale e un ambito geografico all’interno della regione di assunzione, oppure in regioni limitrofe.
“Con questo protocollo – spiega Macchia – avviamo una sperimentazione che consente al sindacato di contrattare e rappresentare il lavoro che cambia per effetto del digitale, della multicanalità e delle esigenze della clientela. Rappresentare nuove forme di lavoro e creare opportunità per i giovani che vogliono mettersi alla prova per costruirsi un futuro è una nuova frontiera con cui il sindacato deve sapersi misurare”.

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