La nuova comunicazione: saggia riflessione?

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di Michele Santoro – Taranto

 

Ciao cara amica, anche tu stai entrando a far parte di questa scenografia? Questo palcoscenico, chiamato WhatsApp, è aperto a tutti. Qui, ognuno scrive in libertà, quello che pensa. “Il copia e incolla” e i sublimi pensieri legati alle istruttive e valide

“catene di Sant’Antonio” sono ben accettate poiché fanno parte integrante dell’educazione! In verità di quest’apparecchio chiamato smartphone, che tutti possediamo, non ne conosciamo il vero uso.

Così, poco per volta, scopriamo improvvisamente di essere: tuttologi, fotografi, politici sapientoni al punto tale da non accettare un dialogo, tanto quello che “penso” con “il copia e incolla” è la verità assoluta, critici artistici e letterari, poeti, attori di questo immenso mondo nel nuovo profilo della comunicazione.

Moltissimi sono i benefici tecnologici apportati, annualmente, da questo nuovo apparecchio. Quali risultati si potranno ancora raggiungere?

E’ importante ricordare che nel giro di pochi decenni, è un lontano ricordo, la prenotazione per la telefonata internazionale ai nostri parenti emigrati in altre parti del mondo. Ora è possibile colloquiare, in videochiamata, in diretta a decine di migliaia di chilometri; utilizzare motori di ricerca per leggere e vedere con rapidità quello che sta accadendo in tutto il mondo collegandosi con le maggiori agenzie di comunicazioni on line. Grande vantaggio l’Enciclopedia Universale Wikipedia. In assoluto passi da gigante che portarono un’azione di Tiscali a valere un milione di Lire, poi? No questi sono storie di falsa economia lasciamoli da parte!

Anche gli svantaggi sono tanti: una forma d’isolamento, dal mondo reale e dagli affetti, che, in un tempo non lontano, potrebbe portare anche a patologie dalle soluzioni difficili e ancora da studiare. Molti sono i casi gravi che colpiscono la nuova generazione che usa quest’apparecchio come un giocattolo per fotografare e inserire le immagini in rete per un’ebete risata di gruppo.

Flash: si entra in un ristorante, un’intera famiglia è seduta al tavolo per festeggiare un compleanno. Si è in  attesa delle vivande: ognuno è assente e, con la testa china, vive la sua solitudine “in compagnia” degli altri. Così scorrendo in quello che “amici di rete”, ancora con il ditino facile, scrivono, premono un “mi piace” che è l’inizio di un’identità che si sta perdendo. Flash:le vivande sono servite e consumate senza pensare alla loro qualità ed all’applauso al festeggiato. La distrazione è imperante! Testa china come sempre e le dita che scorrono sull’apparecchio. Finale. Brusii, movimenti e poi tutti in piedi a puntare con l’aggeggio, dagli 8 ai 13 megapixel, l’arrivo della torta, fotografata da tutte le angolazioni da Cartier-Bresson, Helmut Newton, Bill Brandt, Enzo Di Gianni… Come dice? Si c’era anche il festeggiato! Poi tutti di nuovo velocemente con lo smartphone, a testa bassa,  a inviare in giro le foto, ognuno per proprio conto, magari alla stessa persona assente. Poi un saluto e tutti a casa, con i propri pensieri, con le immagini carpite e con la gioia della bellissima serata trascorsa. Si è stata una magnifica serata!

Pessimismo o realtà? Poco per volta la mente non potrebbe essere più abituata a pensare in autonomia, adagiandosi su quel “mi piace” o “condivido”, copiando sbadatamente ciò che, ancora, altri scrivono. Domani quanti di noi saranno in grado di pensare e scrivere per dare la possibilità ad altri di ripetere la stessa operazione?

Usate il cruciverba è l’invito che molti dottori già suggeriscono per tenere la mente allenata. Dubbio: lo smartphone non era nato per aiutare tutti  a vivere meglio?

Saggia riflessione: “Internet rende vicine le persone lontane” e “Internet può rendere lontane le persone vicine” (Cosimo Resìna).

Ciao.  Alla prossima considerazione.

 

Michele Santoro

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