Gravina in Puglia. Lavori completati: riapre Santa Sofia

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L’ex convento protagonista delle Giornate Fai di Primavera
Dopo l’inaugurazione, visite guidate gratuite il 25 e 26 marzo prossimi

Con la primavera torna a vivere Santa Sofia. L’ex convento, oggi trasformato in polo culturale, riaprirà i battenti il 25 marzo, mostrandosi al mondo nella sua bellezza attraverso le Giornate promosse in tutta Italia dal Fondo ambiente italiano. Un risultato reso possibile dal completamento del programma di recupero tecnico-funzionale dell’immobile, iniziato nel 2014 con i fondi messi a disposizione dall’Unione europea, con una spesa di oltre 2 milioni di euro finalizzata al restauro di gran parte dell’edificio, promosso dopo che il Comune, nell’estate del 2012, era riuscito a rientrare in possesso dei locali da tempo occupati da diverse famiglie. Interventi affidati alla “Cooperativa Archeologia” di Firenze, sotto la direzione dell’architetto Antonio Aulenti. Adesso tutto è pronto per riconsegnare l’ex monastero al suo ruolo di cuore della cultura. «Siamo arrivati fino in fondo», commenta soddisfatto il sindaco Alesio Valente: «Un altro impegno preso con la città trova concretizzazione: ci accingiamo a restituire a Gravina un pezzo della sua identità, per farne elemento di valorizzazione di talenti e risorse culturali. In pochi credevano che l’obiettivo sarebbe stato raggiunto. Abbiamo superato diffidenze ed ostacoli. Ed ora i fatti testimoniano una verità diversa: la città si riappropria finalmente dei suoi spazi e della sua storia per farne le radici del proprio futuro».
Un traguardo che sarà tagliato con le Giornate di Primavera del Fai: sabato 25 marzo, alle 10, la cerimonia inaugurale. A seguire, fino alle 13 e poi nel pomeriggio dalle 16 alle 18, e ancora domenica 26 marzo dalle 10 alle 18, sarà possibile scoprire e conoscere Santa Sofia attraverso un viaggio nel tempo del quale saranno protagonisti diversi artisti, associazioni e scuole locali, anima del programma curato dal Fai: gli studenti dell’Iiss “Bachelet”, vestendo i panni dei ciceroni, garantiranno le visite guidate (gratuite, con donazione di eventuale contributo volontario in favore del Fai), anche in lingua inglese e francese. Previsti inoltre l’esibizione del gruppo musicale del liceo “Tarantino”, la mostra pittorica di Mario Gramegna e quella sulla cola cola, organizzata da Pino Navedoro. E ancora: l’installazione animata dell’associazione corteo storico “Conte Giovanni di Montfort”, l’esibizione della pianista Daniela Mastrandrea, la performance teatrale di Stefania Carulli e degli allievi del conservatorio “Duni” di Matera, la lettura di testi da parte della stessa Carulli e di Elisabetta Rubini e Gianluca Delvino, la mostra-cantiere allestita da Antonio Aulenti. «Tanti eventi, tutti di qualità», aggiunge il sindaco, «per segnare la rinascita di Santa Sofia, che nei giorni a seguire resterà aperta al pubblico per diventare centro culturale di primaria importanza e fucina dei servizi turistici del territorio». E nell’immediato futuro altre importanti novità sono già all’orizzonte: «Durante i lavori del primo stralcio, portati a termine nel 2009», ricorda Valente, «fu rinvenuto un complesso ipogeo, fino ad allora sconosciuto, articolato in una serie di ambienti scavati nella roccia, probabilmente legati a contesti funerari tardo-antichi. Una scoperta eccezionale, di cui noi abbiamo inteso sostenere la valorizzazione, ottenendo pochi giorni fa dalla presidenza del consiglio dei ministri un finanziamento di quasi 350.000 euro che saranno ora impiegati per il recupero dell’ipogeo: abbiamo già approvato la progettazione esecutiva ed avviato la gara di affidamento dei lavori. Un altro passo nel futuro, verso la Gravina che vogliamo».

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