AVVIATO IL MONITORAGGIO DEL PERTUSILLO DI ENEA

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LEGAMBIENTE: C’è bisogno di una nuova politica di sviluppo per la Val d’Agri

È partita la campagna di monitoraggio delle acque della Val d’Agri promossa da Enea alla quale Legambiente ha offerto la propria collaborazione assieme alla Protezione civile ‘Gruppo lucano’. I prelievi sul lago del Pertusillo rientrano nelle attività di monitoraggio del fiume Agri, nell’ambito del progetto SMART Basilicata (Bando ‘Smart Cities and Communities and Social Innovation’ finanziato dal MIUR). Dai primi dati pare che sia confermata la presenza di alghe infestanti, la cui causa sarà più chiara dalle ulteriori analisi in corso. Riteniamo importante tuttavia promuovere contemporaneamente alle attività di monitoraggio, anche azioni per la tutela e valorizzazione del patrimonio idrico dell’area magari con iniziative mirate – come i contratti di fiume.

Purtroppo però il lago del Pertusillo torna alla ribalta, simbolo strumentale del dilemma ambientelavoro, ma soprattutto sintesi di una pessima gestione del territorio.  Smaltimento illecito di rifiuti, mancata collettazione di utenze, falle del sistema di depurazione, civile ed industriale – non irrilevante considerando la presenza del Cova- e, soprattutto, un’imperdonabile sottovalutazione del potenziale attuale e futuro della risorsa idrica per lo sviluppo della Val d’Agri e dell’intera Regione Basilicata.

La sfida è convincere i nostri ‘decisori’ che non vi può essere sviluppo senza qualità ambientale, elemento cruciale per trasformare in positivo il rapporto tra economia e ambiente. Proteggere le aree ricche di biodiversità e gli ecosistemi particolarmente fragili, fare dell’ambiente naturale, dell’identità culturale e del paesaggio i tratti caratteristici del nostro territorio, puntando con decisione sull’innovazione e la conoscenza: mettere a valore il patrimonio naturale ed in primo luogo quello idrico.

La Val d’Agri, oltre ai fiumi Agri, Sciaura e Maglia, che originano il lago del Pertusillo, ha circa 200 sorgenti sul proprio territorio: questa è la vera ricchezza del territorio, con implicazioni virtuose dal punto di vista turistico, agricolo ed energetico; non riuscire a cogliere la straordinaria potenzialità di questo patrimonio, è il limite più grave dei nostri amministratori. La diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, verso un modello di ‘democrazia’ energetica e di salvaguardia del paesaggio, insieme allo sviluppo di attività imprenditoriali green, coerenti e sostenibili, devono diventare le priorità di ogni programmato intervento sul territorio della Val d’Agri.

Priorità che non possono non coinvolgere anche ENI e l’attività del COVA: o si adeguano ai rinnovati parametri di qualità territoriale, provando a dare un senso a termini come “Migliori Tecnologie  Disponibili” e compensazione ambientale (espressamente previsti fin dall’accordo di programma del ‘98) o l’incompatibilità oggettiva con la Val d’Agri dovrà necessariamente evolversi verso la dismissione dell’attività.

        Presidiare per prevenire e, dove necessario, bonificare sono dunque le precondizioni di qualsiasi azione di sviluppo locale efficace e sostenibile. Queste le argomentazioni al centro di una due giorni, che Legambiente terrà in Val d’Agri il 12 e 13 Aprile, improntata alla promozione di modelli energetici sostenibili e alla presentazione della legge sugli Ecoreati, in particolare sul tema delle mancate bonifiche. Un contributo alle Amministrazioni ed al territorio in termini di strumenti di conoscenza e di possibili soluzioni. Non è più tempo di tentennamenti, ma piuttosto di scegliere con decisione e consapevolezza il futuro della Basilicata e della Val d’Agri, oltre il petrolio, nella modernità di una ruralità contemporanea.

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