Firmato un accordo tra il Demanio e l’Università della Basilicata per lo studio e l’analisi del patrimonio immobiliare pubblico

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L’Agenzia del Demanio e il Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo (Dicem) dell’Università della Basilicata hanno firmato un protocollo d’intesa con cui si prevede un rapporto di collaborazione per lo studio e l’analisi degli immobili pubblici – anche con particolare valore monumentale e architettonico – presenti in regione: l’accordo prevede poi una serie di progetti sperimentali per la rigenerazione e riqualificazione urbana, la “riabilitazione” dei centri storici, anche con percorsi di censimento degli stabili, ed eventuali iniziative di “conservazione” delle strutture.

Gli studenti del Dicem avranno quindi la possibilità di sperimentare praticamente quanto acquisito durante i corsi, utilizzando le nuove piattaforme informatiche e tecnologiche per l’analisi degli immobili (tra cui il “Bim”, il software “Building information modelling” per l’ottimizzazione della pianificazione, della realizzazione e della gestione delle costruzioni), e per il miglioramento dei processi progettuali e costruttivi. Il Demanio dispone di un ampio patrimonio immobiliare, “che costituisce – è scritto nel protocollo – una significativa risorsa per il Paese, ma versa a volte in situazioni di degrado e perciò richiede”, dopo un processo di analisi e di pianificazione degli interventi, di “rigenerazione, ristrutturazione, restauro o manutenzione straordinaria”.

Attività che “che spesso le amministrazioni pubbliche non sono in grado di sostenere senza un supporto istituzionale presentando, quindi, ampie zone di potenziale valorizzazione e di migliore gestione”. Grazie al protocollo, quindi, potrà essere anche condotta un’attività di monitoraggio delle strutture esistenti in Basilicata dove, in alcuni casi, “lo stato di degrado del patrimonio immobiliare pubblico non è sufficientemente documentato e come tale non pone i proprietari o i gestori nella condizione di poter valutare e quantificare correttamente costi e tempi, priorità e tecnologie più idonee nel processo di rifunzionalizzazione degli stabili”.

“Mettiamo a disposizione dei nostri studenti – hanno detto la Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole, e la referente del progetto per il Dicem, Antonella Guida – uno straordinario strumento e una grande possibilità di accrescere nozioni e conoscenze acquisite durante i corsi, che potranno essere applicate direttamente ‘sul campo’, rappresentando anche un’ottima esperienza da spendere in ambito professionale”.

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