Ospedale di Policoro. Il convegno ACLI cerca di fare chiarezza

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Il Convegno sul “Riordino del sistema sanitario regionale. Le prospettive dell’Ospedale di Policoro” ha avuto una buona partecipazione. All’auditoriom del Padre Minozzi di Policoro si è riunito un cospicuo pubblico per l’iniziativa voluta dal circolo ACLI, Fidapa e Cittadinanzattiva. Ha introdotto l’argomento il presidente ACLI Raffaele Palmieri che ha poi passato la parola al moderatore Giulio Sarli.

Gli interventi dei relatori sono stati estremamente accurati ed esaustivi, e hanno avuto il grande merito di delineare il quadro normativo entro il quale si è attuata la riforma cercando di immaginare quali potranno essere gli esiti sul medio e lungo periodo.

Tutte le voci autorevoli che si sono alternate al tavolo hanno individuato nelle politiche sanitarie territoriali, o di prossimità, la via da percorrere nel prossimo futuro, per fare qualche esempio: potenziamento della medicina generale, delle assistenze domiciliari, monitoraggi dei pazienti che hanno terminato le cure ma che hanno alti bisogni di assistenza.

Concetto questo, ribadito fortemente anche da Vincenzo Pafundi, dirigente generale del Dipartimento della salute e delle politiche della persona. Pafundi dichiara infatti che le prossime politiche regionali per la ristrutturazione del comparto sanitario si occuperanno principalmente di azzerare le passività, concentrate prevalentemente nell’ASP, e di assicurare una nuova e più opportuna governance del sistema che preveda l’uso degli ospedali solo per le acuzie.

Individuano la medesima necessità anche Maria Teresa Tarsia responsabile del Tribunale del malato e il dirigente generale Piero Quinto.

Quinto nella sua relazione ha spiegato in maniera chiara e semplice come l’accorpamento del presidio ospedaliero di Policoro a Matera, abbia di fatto garantito servizi e assistenza al territorio. Se non fosse stato così, nella necessità di sottostare alla norma nazionale ridisegnata dal DM 70, l’ospedale di Policoro avrebbe perduto importantissimi rami come cardiologia, ostetricia  e pediatria. Infatti il DM 70 aggancia la possibilità di esistenza di alcuni reparti specialistici al numero di residenti della zona: per mantenere reparti come l’UTIC a Policoro l’unica possibilità era creare una sovrastruttura unitaria che erogasse servizi nei plessi di Matera e Policoro. In pratica, sostiene Quinto, si perdono dei primari con buona pace delle ambizioni personali.

Questo, come ha ricordato Mara Teresa Tarsia, è un momento in cui è possibile progettare sui territori poichè ci sono le risorse economiche per sostenere le politiche di prossimità. In questa cornice ci auguriamo un sostegno alla Stanza del sorriso, creata dalla volontà dell’allora presidente Fidapa Bice Di Brizio e divenuta un punto di riferimento importante contro la sofferenza anche psicologica che porta con sè il cancro, come ci ha ricordato nel suo intervento Antonella Magno.

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