ASSUNTI 5 RICERCATORI ALL’IREL. UNA TORNA DA LEEDS PER LAVORARE CON OLIVIERI

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Giuseppina Abignano tornerà presto dalla Gran Bretagna, dove lavora da 7 anni, prima come dottoranda in Immunologia, poi come ricercatrice clinica dell’Istituto di Medicina reumatica e scheletro muscolare dell’Università di Leeds. Non è però una vittima della Brexit: ha vinto il concorso da ricercatore per l’Irel, il nascente Istituto di Reumatologia Lucana diretto dal professore Ignazio Olivieri e quindi verrà a lavorare a Potenza, arricchendo il sistema della ricerca clinica italiana delle sue competenze sulla sclerodermia.

41 anni, nata ad Atripalda (Avellino), laureata e specializzata a Napoli, si è trasferita nel 2009 a Leeds, dove ha partecipato per due anni al Programma di Ricerca sulla Sclerodermia e poi ha conseguito il Dottorato di Ricerca. Ha ricevuto premi e menzioni internazionali e nazionali per le pubblicazioni effettuate e per gli abstracts e i poster sulle sue ricerche, presentati in occasione dei congressi di Reumatologia.

“Con l’assunzione di cinque ricercatori, tre medici e due biologi – commenta soddisfatto Ignazio Olivieri – compiamo un passo avanti decisivo sul percorso verso l’Irccs reumatologico. I tre ricercatori clinici si occuperanno di Malattia di Behçet, un asset strategico delle nostre attività, e di sclerosi sistemica, i due ricercatori di laboratorio lavoreranno sulla Genetica delle Patologie reumatiche e sull’Immunopatologia. Ora attendiamo fiduciosi l’avvio dei lavori per la sistemazione della sede dell’Irel, che ci permetteranno di affrontare con successo l’ispezione ministeriale”.
“Sono orgoglioso – conclude il direttore generale del San Carlo, Rocco A. G.  Maglietta – dell’esito del concorso per munire l’Irel di cinque ricercatori. Abbiamo scelto cinque giovani talenti meridionali, due campani, tre lucani, quasi tutti donne, che permetteranno di rafforzare una struttura che è già da anni punta riconosciuta di eccellenza. Ed è particolare motivo di soddisfazione il fatto che, in tempi di drammatica fuga dei cervelli, riuscire a riportare in Italia una studiosa formatasi a Napoli ma oramai integrata nel sistema di ricerca britannica”

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