PISTICCI – NESSUNO VA PIU’ A BOTTEGA: LA SCOMPARSA DI MESTIERI E MESTIERANTI

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PISTICCI. Nessuno va più a bottega. E’ la fine di mestieri e  mestieranti. Pisticci fino a qualche anno fa, in ogni rione tante botteghe, con maestri e discepoli, veri artisti  del vestito, della scarpa, del legno, del ferro, dell’argilla e  di tante altre attività a misura di ogni fabbisogno. Un’arte che  il più delle volte si tramandava di padre in figlio in nipote, ma che comunque  aveva sempre pronti, tanti candidati votati all’apprendimento. Come non ricordare la bottega del maestro “tizio” o quella del maestro ”caio”, sparse in  tutto l’abitato, per la comodità dei clienti che, magari avevano la necessità del rattoppo delle proprie scarpe, esemplari unici da calzare sia d’inverno, che a primavera,   in estate o autunno, quindi buoni per tutte le stagioni, o di una cucitura per uno strappo alla giacca, al cappotto  o al pantalone, o che dire, di una urgente riparazione alla porta di casa o a una finestra, o della limatura di una falce o di una zappa. Era tutto a portata di mano e, magari, con problemi risolti nel giro di pochi minuti. Questi erano i nostri artigiani, tutti meticolosamente  attenti a quello da fare  per soddisfare in pieno la richiesta del cliente. Cliente, che era considerato sacro, quasi una….proprietà, acquisita con la consapevolezza di avergli reso sempre un buon servigio al momento del bisogno. Ma c’è di più, perché la bottega del sarto, ( ora si chiama Atelier), quella del calzolaio,  del falegname (ora si conosce come laboratorio), del ferraiolo o altro, era sempre una specie di ritrovo, oltre che per i clienti, anche di amici e conoscenti che in quel locale  trascorrevano diverse ore  della giornata, a discutere dei fatti e personaggi del momento. Insomma, ogni bottega, una specie di  seconda casa, proprio per quella familiarità  che in essa si cercava e trovava e che, molte volte aiutava a distogliere dai  problemi del momento, che erano sempre tanti. La bottega era anche questa. E che ora, purtroppo non c’è più, come non ci sono più i giovani apprendisti, futuri maestri  dei vari mestieri. Ma di queste cose, che ora sono praticamente sparite, ora ti accorgi e ti ricordi solo quando si presenta un bisogno che non sempre è facilmente risolvibile. E allora ti metti alla ricerca di qualche  eroico sopravvissuto di un’epoca che comunque,  tra un  impegno e l’altro, conosce sicuramente il modo per poterti accontentare. Ne sono rimasti pochi. Ma  meno male che ci sono ancora  loro….

MICHELE SELVAGGI

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