Il Dirupo e Bianco bellezza di Pisticci patrimonio culturale della Basilicata

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“Le occasioni non mancano, bisogna saperle sfruttare”: basterebbe questa frase per far comprendere l’importanza della chiamata pubblica emanata di recente con una delibera della  Regione Basilicata  ed in scadenza il prossimo 28 febbraio – che si pone l’obiettivo di censire tutti i beni tangibili e intangibili della Regione e finalizzata a conseguire una approfondita conoscenza e valutazione del Beni culturali potenzialmente attivabili ai fini della fruizione turistica e della gestione degli stessi da parte di amministrazioni pubbliche, privati, organismi gestori di “emergenze culturali”, fondazioni.

Non si tratta di un vero e proprio bando, ma della ricognizione del patrimonio che non comporta finanziamenti immediati, ma sarà in base a queste segnalazioni che verranno poi destinate le risorse a disposizione.
La candidatura può essere inoltrata solo tramite la Pubblica Amministrazione: per questo Legambiente Pisticci ha voluto sollecitare gli amministratori del nostro Comune – “in nome della collaborazione tra cittadini ed istituzioni, della partecipazione e del muoversi dal basso”  – proponendo, con una richiesta formale, di candidare il “Bianco” e  le tipiche case del Rione Dirupo.
Il primo come bene intangibile, l’altro come bene tangibile,  considerando  alcuni fattori come il  radicamento nella storia, nella tradizione culturale della comunità, l’affermazione e la percezione dell’identità culturale, l’eccellenza nell’applicazione  delle  abilità  tecniche, il valore di unicità  legato alla tradizione ed il rischio di sparizione.
In questo senso risulta importante il cammino intrapreso dagli Imbianchini di Bellezza:  si parla spesso di Dirupo, di città bianca, ma ora è arrivato il momento di agire per creare tutte le condizioni necessarie e definire un programma strategico e condiviso di rilancio del territorio a partire dalle identità delle quali il “bianco bellezza” entra a far parte a pieno titolo.

Le azioni di volontariato promosse dagli stessi Imbianchini mirano , da oltre due anni a questa parte, a sensibilizzare e a promuovere , dal basso, una nuova visione futura del territorio che possa trovare sintesi nelle decisioni della pubblica amministrazione attivando, con essa, diverse forme ed occasioni di cooperazione.

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