Il Dicem dell’Unibas organizza il convegno internazionale “Spazi luoghi materiali e immateriali delle comunità”

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Matera, venerdì 24 febbraio (ex Ospedale San Rocco, ore 9) e sabato 25 febbraio (Palazzo Lanfranchi, ore 9)

 

Si svolgerà a Matera, il 24 e il 25 febbraio, il convegno internazionale “Spazi, luoghi materiali e immateriali delle comunità”, organizzato dal Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterrraneo (Dicem) dell’Università della Basilicata, con la partecipazione di docenti dell’Ateneo lucano, dell’Accademia dei Lincei, di varie Università europee e italiane (Nottingham, Girona, Parigi, Udine, Camerino e Ferrara), del Comitato Nazionale Giovani Unesco, dell’Amministrazione Penitenziaria e di alcune associazioni locali.

Tema centrale degli incontri, affrontato da diverse angolature, è quello dello spazio pubblico e privato, che l’uomo ha creato, occupato e utilizzato nel corso dei secoli. Si parlerà di “vicinato”, che ha caratterizzato anche l’aggregazione sociale nei Sassi di Matera; di collegialità episcopale, spazio immateriale della Chiesa cattolica; di ridefinizione dello spazio abitativo e dello spazio pubblico (anche quello sottoutilizzato e in abbandono), dei toponimi legati allo spazio; dei luoghi della pena e di tanti altri interessanti temi. Le attività della prima giornata (24 febbraio) si svolgeranno dalle ore 9 nella sede dell’ex Ospedale di San Rocco, in piazza San Giovanni; quelle della seconda (25 febbraio), invece, si svolgeranno nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi, in via Ridola, dalle ore 9. Il Comitato Scientifico, composto dai professori Dicem, Monica Dell’Aglio, Mariafara Favia e Francesco Sportelli, ha quindi voluto “eleggere Matera come spazio di dialogo interdisciplinare, aperto e comunitario tra quanti si dedicano all’analisi, all’interpretazione o alla gestione dello spazio”. “L’idea di un convegno interdisciplinare – ha detto Dell’Aglio, organizzatrice dell’evento – nasce dalla continua constatazione che nel lavoro di ricerca risulta fondamentale il confronto con esponenti di realtà lavorative e culturali anche diverse da quella in cui si opera. Forse non è un caso che l’idea di questa iniziativa nasce in seno al Dicem che ha una natura fortemente interdisciplinare”.

 

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