A MATERA UN SEMINARIO DI COLDIRETTI SUL TESTO UNICO DEL VINO E SULLA DEMATERIALIZZAZIONE DEL REGISTRO DI CANTINA

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La Basilica si conferma sempre più un territorio  vitivinicolo dove  da sempre si è coltivata la doc dell’Aglianico del vulture, vino di eccellenza della zona, anche se da qualche anno a questa parte le imprese agricole stanno scommettendo anche nel materano con la Matera doc. Da qui nasce l’attenzione di Coldiretti Basilicata a presentare una delle più grandi conquiste della confederazione agricola, ossia  il Testo Unico del vino, al centro di un seminario divulgativo in programma domani alle 9 e 30 a Matera, presso l’hotel “San Domenico”. Sarà l’occasione per discutere anche della  dematerializzazione del registro di cantina e del pacchetto servizi del vitivinicolo. L’incontro, moderato dal direttore di Coldiretti Basilicata, Francesco Manzari, vedrà l’intervento di Domenico Bosco, responsabile  dell’ ufficio vitivinicolo di Coldiretti, e di Enzo Gilli,  del Centro di Assistenza Agricola Nazionale di Coldiretti. Le conclusioni saranno affidate a Piergiorgio Quarto,  presidente regionale di Coldiretti Basilicata. L’iniziativa di domani servirà ad illustrare le novità introdotte dall’approvazione definitiva del Testo Unico sul vino che taglia del 50 per cento il tempo dedicato alla burocrazia, con 100 giornate di lavoro che oggi ogni impresa vitivinicola è costretta ad effettuare per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. “Dal vigneto alla bottiglia l’attuale normativa – fa sapere Piergiorgio Quarto, presidente Coldiretti Basilicata –  rendeva necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che frenano il dinamismo imprenditoriale dei produttori italiani di vino che ha raggiunto un fatturato record di quasi 10 miliardi soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi nel 2015 e risulta in ulteriore aumento del 3% nei primi otto mesi del 2016”. Il Testo Unico  porta finalmente alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero. “Un risultato di una lunga mobilitazione – sottolinea Francesco Manzari, direttore di Coldiretti Basilicata –  per liberare le energie del settore più dinamico del Made in Italy agroalimentare che ne rappresenta peraltro la principale voce dell’esportazione”.

Potenza 1 febbraio 2017

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