Costruiamo ponti e non muri, gridano gli alunni dell’Istituto Comprensivo Joseph Stella di Muro Lucano con l’Unicef di Basilicata.

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È’ una mattinata particolare quella che vive il 31 gennaio l’Istituto Comprensivo “Joseph Stella” di Muro Lucano. Nel parcheggio della scuola ha preso fuoco una macchina

Un fumo denso e puzzolente ammorba l’aria. La giornata di sole rinfranca i ragazzi che sono tutti fuori per motivi precauzionali.

L’allarme rientra con l’intervento dei Vigili del fuoco.

Il presidente del Comitato Provinciale dell’Unicef di Basilicata Mario Coviello, grazie alla dirigente scolastica Rosaria Papalino, ha la possibilità di accogliere gli oltre cento alunni della scuola elementare, accompagnati dagli insegnanti e coordinati dalla docente Filomena Setaro, in un ampio salone, dotato di Lim, e con tante comode sedie.

Sul tavolo quaderni, penne, matite, portachiavi dell’Unicef risaltano sull’azzurro del telo.

Il sito dell’Unicef e’ aperto e invita a diventare amico dell’associazione con una donazione per i bambini di Aleppo che hanno bisogno di coperte perché soffrono il freddo in quartieri sventrati da cinque anni di bombe.

Questa è’ una mattinata speciale non solo per il nervosismo che aleggia (spesso il collo si allunga fuori in cortile e si sbircia l’utilitaria che e’ andata a fuoco); è una giornata speciale perché Marta Podda di quarta riceve ufficialmente il calendario Unicef 2017 della Basilicata con il suo disegno che accompagna il mese di dicembre “Costruiamo i ponti non i muri ”

Un disegno di bruciante attualità nei giorni in cui Trump vuole costruire muri e respinge mussulmani alle sue frontiere

Podda ha costruito un ponte fatto con i mattoni dell’amore, della pace, della solidarietà e lo attraversano bianchi e neri, diversamente abili, giovani e anziani, che  sorridono all’arcobaleno che sorge.

I bambini di Muro Lucano con le loro insegnanti, con gli uomini di buona volontà di tutto il mondo, gridano al presidente americano che l’umanità ha bisogno di solidarietà, incontro, confronto.

Attenti e partecipi i giovani hanno visitato con Fedez, ambasciatore dell’Unicef, i campi profughi del Libano, hanno conosciuto “gli invisibili”  che scappano dalla guerra e dalla fame e si fermano nelle nostre strade, cercando aiuto e conforto.

Animata la discussione sui diritti dell’uomo; si ragiona sulle differenze fra l’uomo e la donna, di cibo che viene sprecato.

Salvatore chiede” E noi cosa possiamo fare?” la risposta è : diventa amico dell’Unicef e dai una mano.

La campanella suona. Bisogna andare a mensa. Il palloncino, il segnalibro, la Pimpa che ricorda i diritti di tutti i bambini, consentiranno di continuare a riflettere in classe anche con le proposte di Scuola Amica Unicef, disponibili sul sito.

Mario Coviello

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