EMERGENZA VALBASENTO, L’ARPAB SI GIUSTIFICA E PITTELLA RESTA IN SILENZIO

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La vecchia politica e classe dirigente lucana ha sempre lo stesso vizio. Invece di rispondere nel merito quando sbaglia o ha delle responsabilità, sposta l’asticella in avanti e promette che niente sarà come prima perché ora ha capito cosa non va e si sta organizzando per affrontare i problemi che per anni ha trascurato. Utilizzando questo schema, il direttore dell’Arpab Edmondo Ianniccelli ha diffuso una nota per rispondere alla denuncia sul drammatico disastro ambientale e sanitario in corso nell’area industriale della Valbasento a seguito di decenni di mancati controlli, ritardi e inadempienze. Una nota, fuorviante e confusa in perfetto burocratese, che si limita a fare un’elencazione di vicende e accadimenti che evidenziano la situazione dell’Agenzia regionale per l’ambiente rispetto alle sue questioni interne, alla conclamata carenza professionale e tecnologica e ai progetti di riorganizzazione in itinere che dovrebbero assicurare nel futuro una migliore funzionalità. Non un accenno su aspetti e questioni specifiche riferite a cosa abbia fatto finora e cosa stia facendo concretamente l’Arpab per affrontare l’emergenza in Valbasento. Una nota poca chiara, che non fa capire se è un’ammissione di colpa o una giustificazione. Non vorremmo che sia solo una presa di posizione tattica, concordata insieme al governatore Pittella e all’assessore all’Ambiente regionale Pietrantuono, che non avendo argomenti validi per uscire dall’impasse delle loro responsabilità, hanno deciso di far esporre Ianniccelli con un’uscita tecnico-burocratica che, pur tra qualche mea culpa, si limita a parlare del futuro dell’Agenzia esaltando il nuovo piano industriale che sarà finanziato con un fondo regionale di circa 35 milioni di euro. Pittella dovrebbe capire che è finito il momento della propaganda e della tattica e che sulla salute dei cittadini e sulla tutela dell’ambiente non si possono fare giochetti politici. La storia che ha raccontato in questi anni, con cui ha sostenuto che l’Arpab non ha funzionato come doveva perché non aveva il personale e le tecnologie necessari per occuparsi delle emergenze ambientali lucane e che ora grazie alla sua giunta ci sarà una riorganizzazione e un rilancio dell’Agenzia, è inaccettabile e non regge neanche per un attimo. E’ senz’altro giusto riorganizzare e rafforzare l’Arpab, ma ricordiamo a Pittella che lui è stato eletto alla Regione Basilicata nel 2005. In questi anni ha sempre fatto parte della maggioranza, è stato assessore e ora, da tre anni, è presidente della giunta. Quindi, Pittella dovrebbe ammettere che è responsabile pienamente di quello che finora non ha funzionato all’Arpab e di tutti gli scempi ambientali che hanno colpito il territorio regionale in questi anni. Se vuole essere corretto faccia autocritica, chieda scusa ai lucani, e prenda atto del fallimento suo, delle vecchie giunte a guida Pd, e dei suoi alleati. Poi, si occupi in prima persona dell’emergenza in Valbasento e dia risposte ai cittadini. Se finora l’Arpab non era attrezzata per far fronte ai bisogni di controllo e monitoraggio in Valbasento, per il petrolio in Val d’Agri o per il termodistruttore Fenice di Melfi (solo per fare alcuni esempi), non è accaduto per caso, ma per scelte politiche molto precise sulle quali Pittella e i suoi compagni di partito, ex governatori De Filippo e Bubbico, devono dare conto.

PIERNICOLA PEDICINIEurodeputato del M5S

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